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√ Il Pireo e «le lunghe mura»
di Atene
[disegno ricostruttivo di P. Connolly]
A. Il grande porto mercantile
Kantharos; B. il porto navale
principale di Zea; C. il piccolo porto
navale di Munichia.
Atene dipendeva totalmente dal cibo
importato dal mare. Le «lunghe
mura» verso il Pireo e verso
Phaleron misero in grado la sua
popolazione di mantenere i contatti
con la propria flotta anche in caso di
assedio. Abbattute nel 404 a.C. alla
fine della guerra del Peloponneso, le
mura furono poi ricostruite dieci anni
più tardi.
Nel frattempo Temistocle era stato cancellato dalla scena politica ateniese. L’ostracismo GUIDAALLOSTUDIO
lo aveva infatti colpito nel 471 a.C.: per ironia della sorte, l’eroe che a Salamina aveva an- 1. La Lega delio-attica aveva
nientato la flotta del Gran Re finì ospite proprio della corte persiana, dove sarebbe mor- carattere provvisorio?
2. Perché i rappresentanti delle città
to qualche anno dopo, forse suicida. aderenti alla Lega si recavano
periodicamente a Delo?
3. Quale scopo avevano le «lunghe
mura» di Atene?
5. Rottura tra Sparta e Atene 4. Dove si rifugiò Temistocle colpito
da ostracismo?
Gli Ateniesi, tuttavia, non tardarono ad accorgersi che Temistocle aveva visto bene e che
il futuro riservava ad Atene uno scontro frontale con Sparta. Gli eventi precipitarono nel
464 a.C.
Le difficoltà di Sparta Quell’anno si verificò in Laconia un gravissimo terremoto che
distrusse Sparta. Gli iloti della Messenia, sottoposti da sempre a un dominio brutale, col-
sero al volo l’occasione e diedero inizio a una violenta ribellione. Ebbe così inizio la Ter-
za guerra messenica (464-455 a.C.): dopo le prime difficoltà, gli spartiati ebbero il so-
pravvento e spinsero gli iloti a ritirarsi sul monte Itome (nella parte orientale della Mes-
senia). L’aspra natura del territorio e l’accanita resistenza dei ribelli indussero Sparta a
chiedere l’aiuto di Atene.
Cimone sostenne fortemente la necessità dell’intervento, ma il comportamento delle
truppe ateniesi fu ambiguo (evidentemente simpatizzavano con gli iloti), tanto che gli
Spartani s’insospettirono e le invitarono a rientrare immediatamente in patria. Per Atene
questa fu un’umiliazione gravissima, e per Cimone la rovina politica: nel 461 a.C. egli fu
infatti colpito dall’ostracismo e lasciò la città.
L’affronto subìto da Atene portò alla rottura con Sparta. L’alleanza stabilita nel 481 a.C.
in funzione antipersiana [®8.3] fu abrogata e Atene stipulò un accordo con Argo, tradi-
zionale nemica degli Spartani. Fatto significativo, quando gli iloti ribelli, arroccati sul
monte Itome, ottennero il permesso di uscire dal territorio spartano, fu Atene ad acco-
glierli e a procurargli un adeguato insediamento.
Le riforme di Pericle L’allontanamento di Cimone accrebbe il peso politico di tutti co-
loro che volevano un rafforzamento delle istituzioni democratiche. Il rappresentante più
autorevole di questa fazione, Efialte, fece approvare nel 462 a.C. un’importante riforma
dell’Aeropago [®7.3], in conseguenza della quale i vasti poteri di questo consiglio furo-
no trasferiti alle assemblee e ai consigli popolari. Il clima politico ad Atene divenne in-
candescente ed Efialte fu assassinato alcuni mesi dopo. La sua eredità politica fu raccol-
ta da Pericle, un nobile di tendenze filo-popolari che fece approvare alcune norme fon-
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