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Modulo 3
Il mondo greco
persiano. Per questo Aristagora si rivolse ai fratelli greci della madrepatria. Risposero al-
l’appello soltanto Atene, che si limitò a fornire un contingente di venti navi, e la polis di
GUIDAALLOSTUDIO Eretria, che ne inviò cinque. Più di questo i Greci della madrepatria non vollero fare.
1. Da chi erano guidate le poleis Dopo i primi successi giunse rapida e inevitabile la sconfitta: il corpo di spedizione persia-
dell’Asia Minore?
2. Aristagora fu sempre un tiranno? no, forte in terra e in mare, sottomise una dopo l’altra le città ribelli. Mileto, la principale ne-
3. Le città greche della madrepatria mica, fu distrutta nel 494 a.C. I suoi abitanti furono deportati, Aristagora morì qualche tem-
sostennero la rivolta?
po dopo combattendo in Tracia.
2. La prima guerra tra Greci e Persiani
L’attacco persiano Nel 490 a.C. i Persiani lanciarono una spedizione punitiva contro
le due città della Grecia continentale, Atene ed Eretria, che avevano fornito aiuti ai ri-
belli. Ma il Gran Re, Dario, voleva probabilmente sfruttare l’occasione per sottomettere
la Grecia intera. Una potente flotta penetrò nelle acque delle Cicladi, le cui città si sotto-
misero. L’armata si diresse quindi verso l’Eubea e rase al suolo Eretria; i cittadini furono
deportati nei pressi di Susa. Ora toccava ad Atene.
Un contingente di circa 20.000 soldati persiani sbarcò nella pianura di Maratona, in At-
tica, e si apprestò a travolgere la città. Di fronte al pericolo, Atene si ritrovò sola: la tra-
dizionale rivalità tra le poleis prevaleva su qualsiasi altra considerazione. L’unico appog-
gio concreto furono i mille opliti inviati da Platea, una polis dell’Attica troppo vicina ad
Atene per rimanere indifferente.
Vittoria ateniese L’assemblea ateniese, sollecitata dallo stratego Milziade, prese la co-
† Prima guerra persiana:
la spedizione di Dario raggiosa decisione di non attendere il nemico entro le mura, ma di andargli incontro. Co-
(490 a.C.)
sì gli opliti, in numero di circa 7000, uscirono dalla città e si prepararono allo scontro
frontale. Visto il notevole squilibrio delle forze (un ateniese contro tre persiani), sembra-
Impero persiano
Macedonia va una battaglia scontata. Ma in guerra la tecnica si rivela molto spesso più importante
Alleati greci del numero degli uomini.
Flotta persiana I Persiani erano molto più numerosi, ma combattevano in ordine sparso, facendo affida-
Battaglie
mento soprattutto sui loro temibili arcieri. I Greci erano molti di meno, ma combatteva-
no usando lo schieramento oplitico, la cui forza d’urto
scompaginò e disperse le forze persiane. Il risultato del-
lo scontro dà la misura della carneficina che si verificò:
rimasero sul campo 6400 Persiani di contro ad appena
192 Ateniesi. Atene non solo aveva vinto il più grande
esercito del mondo, ma aveva vinto da sola, e questo
portò alle stelle il suo prestigio in tutta la Grecia.
Due prospettive per il futuro Ad Atene si aprì un
Eretria grande dibattito sul futuro della città: qual era il modo
Maratona di contrastare il prevedibile ritorno dei Persiani? Si
confrontarono due linee principali: una, sostenuta da
Atene
Temistocle, proponeva la fortificazione del porto del
Sparta
Pireo, il potenziamento della flotta, l’avvio di una vasta
politica d’intervento militare nell’Egeo. L’altra, propu-
MAR EGEO
gnata da Santippo e da Aristide, sosteneva invece la ne-
cessità di stabilire accordi con il Gran Re, di evitare av-
CRETA venture militari sul mare e di promuovere lo sviluppo
dell’agricoltura.
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