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Unità 6
La Grecia delle poleis
Nella polis il potere era invece detenuto da una comunità di individui uguali: si affermò così una
nuova configurazione dello spazio urbano in cui aveva un ruolo centrale l’agorà, la piazza dove i cit-
tadini si riunivano per tenere la loro assemblea e autogovernarsi. Possiamo quindi dire che la città
prima della polis era una città senza piazza, quella organizzata in polis una città senza palazzo.
La percezione di questo aspetto peculiare delle comunità greche emerge da un passo di Erodoto.
Il re persiano Ciro riceve un araldo degli Spartani, che gli intima di non aggredire nessuna città
greca. Il sovrano s’indigna per il fatto che a rivolgergli simili minacce sia gente dai costumi strani
e corrotti, come dimostra il fatto che le loro città hanno la piazza. L’agorà di cui parla Ciro è quel-
la dove si svolge il mercato, ma il suo disprezzo si rivolge più in generale al modo di vita associa-
to tipico delle poleis.
® L’agorà di Atene con i suoi
edifici in un disegno ricostruttivo
1. Stoà (portico rettangolare con un
lato aperto colonnato) di Zeus
Eleuthèrios; 2. Altare dei dodici dèi;
3. Statua di Zeus; 4. Efaistièion o
tempio di Efesto; 5. Bouleutèrion
(edificio dove si riuniva il Consiglio
dei 500); 6. Pritaneo (edificio a
pianta circolare dove bruciava il
fuoco sacro); 7. Strateghèion (casa
dello stratega); 8. Tribunale del
popolo; 9. Stoà dipinta.
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Erodoto, Storie, I, 153 racconta che dicesse all’araldo spartano: «Fi- 1. I Greci della Ionia d’Asia.
nora non ho mai temuto uomini simili, che
Si racconta che quando l’araldo ebbe parlato hanno un luogo apposito in mezzo alla città
così, Ciro chiese ai Greci che erano presso di dove si radunano e s’ingannano a vicenda,
lui che tipo di uomini fossero mai questi spergiurando. Se avrò ancora buona salute, GUIDAALLALETTURA
Spartani e quanto fossero numerosi, loro che essi non avranno da chiacchierare sulle di- 1. Qual è la caratteristica degli Spartani che il re
gli parlavano in quella maniera. Informato, si sgrazie degli Ioni , ma su quelle proprie». Ciro dice di non temere?
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I valori aristocratici
Si autodefinivano «i belli e i buoni», «quelli di buona stirpe», «i ben nati». Erano gli aristocratici, che
costituivano i gruppi dominanti delle comunità greche dopo lo sfaldamento dei regni micenei. Gli
aristocratici appartenevano a gruppi parentali (ghène) che si riconoscevano nella discendenza co-
mune da un antenato, inteso solitamente come un dio. Erano dunque di stirpe divina.
Il loro distacco dalla gente comune era evidente nello stesso abbigliamento: avvolti in mantelli di
porpora incedevano lasciando una preziosa scia di profumo che forse un coraggioso mercante feni-
cio aveva portato dall’Oriente. Amavano il lusso e lo ostentavano perché esso era una palese mani-
festazione di potenza. Il loro ideale di vita era fondamentalmente guerriero. Senza l’onore guada-
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