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                                                                                    L’area siro-palestinese



                                                                            √ Una leonessa sbrana un Etiope
                                                                            [da Nimrud, British Museum, Londra]
                                                                            Questa placca in avorio, lapislazzuli
                                                                            e corniola è uno dei più grandi
                                                                            capolavori della manifattura dell’Asia
                                                                            occidentale antica. La drammaticità
                                                                            dell’azione, con la fiera che sbrana
                                                                            l’uomo, è qui stemperata
                                                                            dall’eleganza e dai ritmi sereni tipici
                                                                            delle migliori botteghe della
                                                                            tradizione fenicia.


























                     Quello fenicio era dunque un mondo frammentato politicamente, anche se accomunato  π Pendenti, IV-III sec. a.C.
                     dalla lingua e dalla cultura: le principali città fenicie, come Arado, Biblo, Berito (l’odier-  [Museo di Cartagine, Cartagine]
                     na Beirut), Sidone, Tiro, erano tutte autonome. Le città erano rette da un sovrano, coa-  Pendenti, maschere, vasi e altri
                     diuvato da un consiglio di anziani, formato dagli esponenti delle più importanti famiglie  oggetti in pasta vitrea o in terracotta
                                                                                                        sono tipici prodotti dell’artigianato
                     di mercanti.                                                                       fenicio. Le testine maschili barbute
                                                                                                        sono state interpretate come
                      Artigianato, commerci e scrittura Oltre che nella produzione della porpora e nella tin-  raffigurazioni delle maggiori divinità
                     tura delle stoffe, i Fenici si distinsero in varie produzioni artigianali (intaglio dell’avorio,  fenicie.
                     oreficeria, bronzi cesellati) prevalentemente indirizzate all’esportazione. In particolare,
                     erano famosi per la lavorazione del vetro, che veniva prodotto mescolando sabbia, cene-
                     ri vegetali e coloranti minerali passati attraverso diverse fasi di cottura al forno: le paste
                     vitree venivano poi modellate in vasellami variopinti, statuette e monili. Non è un caso –
                     a ben guardare – che i diffusori (non propriamente gli «inventori») della scrittura, che è
                     alla base dell’alfabeto che ancora oggi usiamo, siano stati proprio i Fenici, un popolo di
                     mare dedito ai traffici, che aveva bisogno di una scrittura rapida ed essenziale, alla por-
                     tata di un grande numero di individui [® L’alfabeto].
                      La religiosità fenicia Ogni città fenicia aveva propri dèi, come Melqart, a Tiro, Baal,
                     a Sidone, anche se molti centri avevano divinità in comune, come Tanit, dea della ferti-
                     lità. Ai Fenici, in tempi recenti, è stata attribuita la pratica dell’infanticidio rituale. In ef-
                     fetti, negli scavi di molti centri fenici sono emersi i cosiddetti tofet, santuari all’aperto de-  GUIDAALLOSTUDIO
                     stinati alla custodia di urne contenenti ceneri e resti di bambini in tenera età. Tuttavia non  1. Da dove arrivarono i Phòinikes?
                                                                                                         Chi li chiamò così?
                     esiste alcuna prova certa che i Fenici sacrificassero i bambini. Sembra assai più probabi-  2. Descrivi l’ambiente naturale delle
                     le che i tofet fossero semplicemente delle necropoli riservate a bambini precocemente de-  coste fenicie.
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                     funti per malattia o altre cause naturali e «dedicati» alle locali divinità per garantire be-  fenicie?
                     nevola protezione ai sopravvissuti.                                                 4. Cosa erano i tofet?

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