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Unità 4
L’area siro-palestinese
e indiscutibile dei suoi comandamenti, rivendicare agli Ebrei la qualifica di «popolo elet-
to» perché scelto da Dio, sancire il carattere della Palestina come «Terra promessa» alle
genti d’Israele.
Da questo elenco di problemi lo storico può trarre un’indicazione di massima. Come tan-
ti grandi documenti storici complessi dell’antichità (e nessuno lo è più di questo), la Bib- GUIDAALLOSTUDIO
bia va studiata criticamente, distinguendo le varie fasi della composizione e individuan- 1. Sottolinea sul testo le differenze
tra racconto biblico e ricostruzione
do, soprattutto per i racconti che si riferiscono a periodi più antichi, nuclei che rifletto- storica.
no una realtà storica. La storia d’Israele deve essere inoltre ricostruita con l’aiuto di tut- 2. La Bibbia è utile agli storici
moderni?
te le fonti di cui disponiamo, a cominciare dai testi conservati nelle tradizioni di altri po- 3. I Cristiani riconoscono solo il
poli (per esempio gli Egizi) e dalle fonti archeologiche. Nuovo Testamento?
4. Formazione del popolo fenicio
La storia del Mediterraneo tra la fine del II millennio e gli inizi del I a.C. è caratterizzata
– come abbiamo visto per i Filistei [®4.1] – dall’apparizione di nuovi popoli. Si tratta di
genti immigrate dall’esterno, oppure di comunità insediate da tempo in una determina-
ta regione, che assumono, a un certo momento, dopo una lunga e per noi oscu-
ra evoluzione storica, una cultura e una lingua particolari, che ci consento-
no appunto di distinguerle come un «popolo» diverso dagli altri e dota-
to di caratteristiche specifiche. È questo il caso dei Fenici.
Il popolo della porpora Per pochi altri popoli come per questo il
nome dice quasi tutto. Non sappiamo come esattamente i Fenici
chiamassero se stessi. Il termine che noi usiamo deriva dal greco
Phòinikes ed è connesso con phòinix, «rosso porpora». I Fenici
erano dunque, per i Greci, il popolo che si qualificava per la pro-
duzione e il commercio delle stoffe di lana e di lino color rosso
porpora.
La porpora si ottiene dalla macerazione del mùrice, un mollusco
diffuso nelle acque del Mediterraneo. Raggiungiamo così un’altra
caratteristica tipica della cultura fenicia: il rapporto strettissimo con
il mare. Per gli altri popoli antichi «fenicio» fu sempre sinonimo di
marinaio, di pirata, di mercante.
La cultura fenicia comincia a rivelarsi storicamente intorno al 1200 a.C.
lungo la costa della Siria e della Palestina. Lo sconvolgimento provocato dal-
l’invasione dei Popoli del Mare [®2.9] coinvolse anche quest’area: mentre i Fi-
listei occupavano le città cananee dislocate lungo le coste della Palestina, più a nord la π Moneta con nave da guerra
penetrazione degli Ebrei e di altre confederazioni di tribù nomadi nell’entroterra isolò le fenicia, 340 a.C.
[da Biblo, Museo Nazionale, Beirut]
città cananee che sorgevano lungo la costa corrispondente all’odierno Libano. A partire L’abilità marinara dei Fenici era
da questo momento esse si proiettarono sempre più decisamente verso il mare, pratica- ampiamente nota presso i popoli a
rono intensamente le rotte occidentali e diedero vita a una cultura autonoma. loro contemporanei e suscitò
sempre grande ammirazione e forte
La terra dei Fenici si estende lungo la costa siro-palestinese, dalla città di Arado a nord a invidia. La padronanza dei mezzi di
quella di Acco a sud. Essa corrisponde pertanto grosso modo all’odierno Libano. All’in- navigazione e la profonda
conoscenza dei mari e degli
terno, essa è circoscritta dalla catena montuosa del Libano, che dista dal mare dai 10 ai elementi atmosferici, unite al
50 km. In alcune zone i monti si spingono però fino al mare, e prendono forma di impo- desiderio di acquisire sempre nuove
fonti di approvvigionamento di
nenti promontori che interrompono la continuità territoriale. Le città sorgono prevalen- materie prime e nuovi «mercati» in
temente su questi promontori e sono dotate di due porti, uno a sud, l’altro a nord, usati cui poter smerciare manufatti
prodotti in madrepatria, procurarono
in rapporto ai venti e alle stagioni. Alcuni centri (per esempio Arado e Tiro) sorgono su a questo popolo la fama di crudeli
isole antistanti la costa. pirati, di astuti mercanti e intrepidi
navigatori.
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