Page 99 - Storia dell'inquisizione spagnola
P. 99

titolari (di questa condizione) secondo il diritto, il costume e

               i rescritti di Sua Maestà.
                  «Vi  diamo  licenza  e  facoltà  di  portare  armi  offensive  e
               difensive,         di     giorno        o     di     notte,       pubblicamente             o
               segretamente.
                  «In  virtù  della  santissima  obbedienza  e  sotto  pena  di
               scomunica e  di  cento  ducati  per  le  spese  straordinarie  del
               Santo Uffizio chiediamo ai tribunali ecclesiastici e civili del

               nostro distretto e agli alguaciles che non vi sequestrino né vi
               tolgano  le  armi  suddette  e  che  non  violino  i  privilegi  e  le
               esenzioni  di  cui  devono  godere  i  famigli,  che  non  vi
               molestino e non vi ostacolino in alcun modo.
                  «In  virtù  di  ciò  vi  ordiniamo  di  consegnare  questa
               credenziale da noi sottoscritta a uno dei segretari del Santo

               Uffizio e di farvi iscrivere nel registro e matricola in cui sono
               registrati i famigli di questo Santo Uffizio.
                  «Fatto  il  6  aprile  1581  dal  licenziato  Molina  de  Mediano
               per ordine dei signori inquisitori».


                  Notiamo che l’atto afferma per ben due volte e con molta
               decisione l’immunità dei famigli nei confronti della giustizia
               ordinaria  e  che  autorizza  a  portare  permanentemente  armi
               «offensive  e  difensive».  Non  ci  può  dunque  stupire  che  in
               un’Andalusia  dove  si  preparavano  tempi  di  violenza
               aristocratica,  tali  privilegi  fossero  ricercati.  Così  troviamo

               molti caballeros  tra  i  famigli:  a  Cordova  o  Siviglia  come  in
               località più piccole quali Ubeda, Baeza, Andujar, Iznatoraf...
               e  la  giurisdizione  inquisitoriale  rivela  una  stupefacente
               indulgenza verso questi caballeros, che sono anche famigli,
               quando  essi  sono  protagonisti  o  complici  di  sanguinosi
               delitti.
                  Divenuta  sorgente  di  privilegi  ben  più  che  impegno  di

               servizio com’era stata all’inizio della storia del Santo Uffizio,
               la famigliatura non poteva sfuggire al pericolo della venalità.
               Le  ispezioni  del  tribunale  mostrano  che  più  d’una  volta
               alcuni  inquisitori  hanno  trafficato  le  famigliature,  sia
               vendendole,             sia      accettando           doni        dai      pretendenti:
   94   95   96   97   98   99   100   101   102   103   104