Page 46 - Storia dell'inquisizione spagnola
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Consejo de la Suprema y General Inquisicion. Questo
Consiglio all’inizio era composto di quattro ecclesiastici, uno
dei quali era l’Inquisitore generale.
L’insediamento dell’Inquisizione provocò vivaci
opposizioni, di cui parleremo. Per il momento ci soffermiamo
sul fatto che in Aragona Ferdinando approfittò delle
circostanze per «riformare» la vecchia Inquisizione: ormai il
sovrano designava e pagava gli inquisitori, così che il
tribunale dipendeva molto più dal re che dal papa. I tribunali
del regno d’Aragona: Saragozza, Barcellona e Valencia, si
occupano innanzi tutto dei conversos. Questi ultimi, grazie al
loro denaro, esercitano forti pressioni a Roma per provocare
l’intervento papale. Nel 1482 Sisto IV pubblica una bolla in
cui condanna «la sete di lucro» dell’Inquisizione, i giudizi
sbrigativi e i maltrattamenti di cui sono vittime numerosi
cristiani, e reclama di conseguenza il controllo del Santo
Uffizio da parte dei vescovi. Ferdinando reagisce
immediatamente e ottiene che il papa torni sulle sue
decisioni. Riesce anzi ad accrescere i suoi privilegi: induce
infatti Sisto V a promulgare una bolla con la quale, il 17
ottobre 1483, si nomina Torquemada, già Inquisitore di
Castiglia, Inquisitore generale di Aragona, Valencia e
Catalogna, mettendo così tutta l’Inquisizione spagnola sotto
un’unica autorità.
Naturalmente la reazione non si fece attendere perché
questo decreto era un attentato ai vecchi fueros (privilegi)
del regno di Aragona. Inoltre, i notabili aragonesi temevano
una massiccia emigrazione dei conversos, specialmente a
Barcellona dove la situazione economica era critica.
Senza preoccuparsi dell’opposizione dei suoi sudditi, e ben
inteso dei conversos, nonostante la loro importanza sociale,
Ferdinando nominò nel maggio 1484 due inquisitori a
Saragozza, Gaspar Juglar e Pedro Arbúes de Epila. L’intensa
attività del nuovo tribunale, riunì nella medesima
opposizione i conversos gravemente minacciati e i vecchi
cristiani attaccati ai loro fueros, e gli aragonesi espressero
con fermezza il loro rifiuto. Sempre nel 1484, due inquisitori