Page 45 - Storia dell'inquisizione spagnola
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secolo XV aveva solo un’attività piuttosto ridotta. Nel resto

               dalla Spagna, l’ortodossia della fede era affidata al vescovo
               locale  e  al  suo  tribunale  ecclesiastico.  È  impossibile  che
               Ferdinando  d’Aragona,  il  cui  accanimento  nell’imporre
               l’Inquisizione fu notevole, non abbia visto, nell’estensione di
               questa  istituzione  a  tutta  la  Spagna,  un  mezzo  di  azione
               privilegiato. Soprattutto imponendo una nuova formula in cui
               il ruolo della corona divenisse preponderante.

                  Infatti, con la sua bolla del 1° novembre 1478, il papa Sisto
               IV decideva la nomina a inquisitori di due o tre ecclesiastici
               più che quarantenni, ma concedeva ai sovrani di Aragona e
               di  Castiglia  i  poteri  di  nominarli  e  di  destituirli.  Il  27
               settembre 1480, a Medina del Campo, i domenicani Juan de
               San Martin e Miguel de Morillo venivano nominati inquisitori

               e  Juan  Ruiz  de  Medina  loro  consigliere.  Essi  avevano
               completa  autorità  sui  cristiani  battezzati  e,  subito  dopo  la
               loro nomina, presero la strada di Siviglia, dove cominciarono
               a  infierire  nell’ottobre  1480,  provocando  la  fuga  e  l’inutile
               ribellione  dei  conversos.  Il  6  febbraio  1481  fu  celebrato  il
               primo autodafé (atto di fede) durante il quale furono messe
               al rogo sei persone .
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                  La  necessità  di  instaurare  nuovi  tribunali  nel  resto  del
               paese si impose rapidamente. L’11 febbraio 1482, un breve
               pontificio ratificava la nomina di altri sette inquisitori, tutti
               domenicani, e fra di essi Tomás de Torquemada. Cordova nel
               1482,  Ciudad  Real  e  Jaen  nel  1483  divennero  sedi  di
               tribunali.  A  poco  a  poco,  si  tesseva  la  tela,  si  estendeva  la

               rete,  che  in  meno  di  un  secolo  avrebbe  rinserrato  tutta  la
               Spagna  e  l’avrebbe  abbandonata  alla  mercè  del  Santo
               Uffizio. Torneremo su questa «conquista del territorio».
                  I  Re  Cattolici  si  erano  resi  conto  ben  presto  del  profitto
               che avrebbero  potuto  trarre  dal  solo  punto  di  vista  politico
               dall’Inquisizione  e  le  attribuirono  un  ruolo  specifico
               nell’organigramma dei poteri. Dal 1480, le Cortes installate

               a Toledo confermarono l’esistenza di quattro grandi Consigli:
               Stato, Finanze, Castiglia e Aragona; ne venne poi istituito un
               quinto,  il  Consiglio  dell’Inquisizione,  chiamato  dal  1483.
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