Page 304 - Storia dell'inquisizione spagnola
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particolare nel punire i colpevoli e infligga loro
rigorosamente [...] le pene previste dalle leggi del regno».
Essa trasforma i cinque anni d’esilio previsti dalle Partidas in
cinque anni di galera e mantiene le pene accessorie. Filippo
II conferma la sua ossessione per i problemi marittimi
modificando totalmente la legge: i bigami compariranno alla
verguenza pubblica (letteralmente vergogna, cioè al
pubblico ludibrio) e sconteranno dieci anni sulle galere
(1566) . Queste sono le leggi che applicherà il Santo Uffizio.
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Perché il Santo Uffizio? Nessun testo a nostra conoscenza,
permette di saperlo con esattezza. Ci si consentano due
ipotesi: il delitto sembra più grave e si avvicina, nella
coscienza popolare, all’eresia formale, assumendo un
carattere religioso sempre più accentuato in seguito alla
propaganda della Chiesa e agli attacchi dei protestanti
contro il matrimonio cattolico; l’Inquisizione era l’unica
istituzione spagnola che controllasse tutta la penisola in
modo tale da poter essere efficace in un campo in cui i
colpevoli sono spesso individui che si spostano spesso.
L’azione del Santo Uffizio, in ogni modo, è collegata agli
atteggiamenti assunti di fronte alla poligamia.
Lucia Fernandez ha sposato intorno al 1515 un pastore di
Burujon, a una giornata di cammino ad ovest di Toledo, sulle
rive del Tago. Dopo qualche anno suo marito se ne va.
Ritorna, poi riparte. Sembra che sia andato soldato. Lo si
crede morto in una spedizione contro il Barbarossa ( ). Verso
*
il 1525, stanca di aspettare, Lucia si risposa a Mascaraque, a
50 chilometri da Burujon; suo marito è scomparso da cinque
o sei anni. Nessuno si oppone. Ma nel 1528 il fratello del
primo marito riceve una lettera da quest’ultimo: egli è vivo,
abita a Torrija e reclama i suoi figli. La seconda coppia fugge
a Toledo. Un’indiscrezione di uno dei coniugi, che racconta
tutta la storia a una vicina, li porta davanti all’Inquisizione
nonostante gli sforzi del secondo marito che fa di tutto
perché i testimoni tacciano: promesse, minacce... Li si
condanna all’abiura de levi.
Nel 1534 Francisca de Cobarrubias si autodenuncia al