Page 299 - Storia dell'inquisizione spagnola
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di fede, di cui esse metteranno al corrente i nostri vicari, e

               sarà       necessaria          l’autorizzazione             di     costoro        per      la
               celebrazione del matrimonio [...] sotto pena di scomunica e
               di un marco d’argento» (Canone, 36).
                  La  sua  seconda  preoccupazione  è  di  evitare  i  matrimoni
               clandestini.  Ricordiamo  che  secondo  la  dottrina  sono  i
               fidanzati  stessi  i  ministri  del  matrimonio:  la  presenza  del
               sacerdote e dei testimoni non è essenziale per la validità del

               matrimonio  e  nulla  impediva  a  due  giovani  di  diventare
               marito  e  moglie  nel  modo  più  regolare  possibile  senza  che
               nessuno  lo  sapesse.  Questo  creava  un  problema  sociale
               perché,  date  le  ripercussioni  del  matrimonio,  le  famiglie
               volevano  controllarlo,  e  creava  anche,  e  soprattutto,  un
               problema religioso: come essere sicuri che un individuo era

               sposato o celibe, come assicurare il rispetto delle proibizioni
               ecclesiastiche? Carrillo ricorda quindi l’obbligo stabilito dal
               concilio  Laterano  IV  (1215)  di  pubblicare  dei  bandi  prima
               delle  nozze,  affinché  si  possano  denunciare  gli  eventuali
               impedimenti.  Inoltre:  «Ordiniamo  che  d’ora  in  poi  nessun
               ecclesiastico, prete o laico, assista a matrimoni clandestini o
               segreti,  né  prenda  le  mani  delle  persone  che  vogliono

               sposarsi  segretamente,  senza  che  siano  presenti  almeno  i
               padri  e  le  madri  dei  contraenti  [...]  e  i  testimoni  di  cui  si
               parlerà più oltre, o il fratello, il signore, il tutore o il curatore
               a cui essi fossero affidati [...]; o in mancanza di questi, i loro
               parenti più prossimi, o gli abitanti del luogo...» Se un prete è
               presente,  che  sia  il  curato  del  circondario  o  che  ne  abbia

               licenza (Canone, 33  ).
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                  Il  Concilio  di  Trento  si  limita  a  generalizzare  tutto  ciò  al
               livello della cristianità, completandolo. Anche qui il problema
               sembra importante, tanto più che è proprio sul matrimonio
               che i protestanti hanno basato molte delle loro critiche. La
               preoccupazione  per  le  implicazioni  sociali  del  matrimonio
               clandestino  è,  d’altronde,  unanime  nell’Europa  del  tempo.

               Dal  1556,  il  re  di  Francia  ha  preso  misure  molto  severe
               contro  i  giovani  che  si  sposano  senza  il  consenso  dei
               genitori. I padri conciliari dedicano dunque buona parte del
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