Page 298 - Storia dell'inquisizione spagnola
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convincere gli stessi ecclesiastici che le regole erano severe.
Non si erano visti forse dei sinodi approvare dei divorzi? In
quanto ai fedeli... Alla fine del Quattrocento molto restava
ancora da fare. È allora che, almeno in Spagna, alcuni
pastori tentano di introdurre la teoria nella pratica .
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Il 10 giugno 1480 don Alfonso Carrillo, arcivescovo di
Toledo, riunisce ad Alcalá de Henares un sinodo in cui,
contrariamente al solito, il problema del matrimonio occupa
un posto rilevante. Due preoccupazioni informano la sua
azione. Da una parte la lotta contro la poligamia:
«Che nessuno, uomo o donna, osi sposarsi o sposare,
consapevolmente, due persone viventi [...] Ordiniamo che
colui che si sposasse due volte con due donne viventi, o la
donna con due uomini viventi, o chi li sposasse con promesse
per il presente, anche se non vi è stato congiungimento
carnale [...] incorra, oltre alle pene previste dalla legge, nella
pena di due marchi d’argento se è nostro vassallo [...] e di un
marco se non lo è» (Canone, 34). Insiste sulla proibizione del
divorzio: «Il matrimonio [...] è perpetuo e indissolubile... e la
Verità evangelica [...] ci ha ordinato che, per nessun motivo i
mariti abbandonino la loro moglie, né le donne il loro marito.
Malgrado ciò, molti consegnano, davanti al notaio o davanti
a un giudice, delle lettere di ripudio e abbandonano così la
reciproca coabitazione matrimoniale, o peggio ancora, si
sposano con altri [...] credendosi liberi per il fatto delle
suddette lettere [...] Volendo estirpare questo abuso
[vengono dichiarati decaduti dalla loro carica i giudici o gli
arcipreti che con la loro autorità copriranno l’operazione]»
(Canone, 35). Cura infine l’applicazione pratica dei principi:
«Molte donne sposate, in assenza del loro marito, fingono
che egli sia morto per potersi sposare con un altro, facendo
correre questa voce e facendola ripetere da persone che la
confermano, mentre è falsa o esse non ne sono sicure. Poi,
quando il marito ritorna, scoppia lo scandalo e seguono altri
spiacevoli inconvenienti. Ordiniamo che tali donne non osino
sposarsi con altri in assenza del marito senza sapere ed
essere sicure della sua morte mediante informazione degna