Page 308 - Storia dell'inquisizione spagnola
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giuramento  prestato,  non  se  ne  ricorda.  E,  benché  abbia

               conosciuto  carnalmente  la  suddetta  Ana  Hernandez  anche
               prima del matrimonio, lui questo non l’ha consumato...»
                  In  breve,  i  suoi  padroni  l’hanno  fatto  sposare  con  una
               compagna             di     lavoro        che       aveva        sedotto.         Davanti
               all’inquisitore, ci si perdoni l’espressione, egli fa l’asino. Sa
               perfettamente  perché  è  stato  arrestato,  poiché  quello  che
               abbiamo  trascritto,  l’ha  detto  al  giudice  fin  dall’inizio

               dell’interrogatorio,  quando  non  c’era  ancora  nessun
               elemento  per  indovinare  l’accusa:  non  si  può  credere  che
               ignori  che  la  bigamia  è  un  reato,  sa  di  essere  colpevole.
               Colpevole  di  aver  abbandonato  subito  la  moglie,  e  di
               essersene andato a Toledo dove si è risposato con una certa
               Maria  de  Torres,  un’altra  cameriera.  «Interrogato  come

               aveva  potuto  dichiarare  di  essere  celibe  per  sposarsi  a
               Toledo [...]  mentre  lo  era  già  a  Madrid  —  Dice  che  lo  fece
               credendo che il suo primo matrimonio fosse nullo perché gli
               avevano detto che il concilio proibiva di sposarsi nelle case
               private (e aveva reso obbligatorio celebrare la cerimonia in
               Chiesa, il che è inesatto) e perché gli avevano detto che la
               sua  prima  moglie  era  morta».  Spiegazioni  contraddittorie:

               egli continua a fare il tonto. D’altronde, dice, ha consultato
               un  religioso  che  l’ha  autorizzato  a  risposarsi  poiché  era
               sicuro  della  morte  della  sua  prima  moglie.  I  testimoni,
               invece,  non  ci  sentono  da  quest’orecchio.  È  Isabel  de
               Morales  che  scopre  tutto  e  proclama  fermamente  che  se
               fosse        stata       lì     avrebbe          impedito          quel       sacrilegio.

               Scandalizzata,  informa  Ana  Hernandez  la  quale  avverte  il
               Santo  Uffizio...  Molte  cose  sono  cambiate  dunque  in  pochi
               anni. Un accusato colpevole, visibilmente in mala fede, delle
               formalità  che  rendono  difficile  la  cerimonia,  una  maggiore
               conoscenza  di  ciò  che  esige  la  Chiesa,  dei  testimoni  meno
               compiacenti,  una  sentenza  più  dura:  abiura  de  levi,  cento
               frustate e cinque anni di galera...

                  È un avventuriero anche quel Francisco Flores, o Sanchez,
               non  si  sa  più  bene,  perché  cambia  nome  secondo  le
               circostanze.  È  originario  della  Mancia,  ma  ha  viaggiato  in
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