Page 310 - Storia dell'inquisizione spagnola
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del resto abbiamo degli indizi: spiegazioni delle decisioni del
Concilio, predicazioni, consigli dati al confessionale o
all’orecchio. Sarebbe interessante sviluppare tutto questo.
Se non altro, attraverso gli esempi che abbiamo citato,
abbiamo potuto renderci conto dei risultati di uno sforzo che,
incontestabilmente, ha dato i suoi frutti.
Dal 1573, la Suprema può invitare i tribunali a moderare il
loro zelo: non si arresteranno più i bigami se non nel caso
che il primo matrimonio sia formalmente provato. Il numero
degli accusati diminuisce, il delitto diventa di secondaria
importanza e diventa sempre meno necessario affidarne la
repressione al Santo Uffizio. Tanto più che l’amministrazione
della giustizia tende a laicizzarsi. Infatti, nel Settecento il
monopolio dell’Inquisizione è battuto da quello stesso Stato
che gli aveva permesso di imporsi. Negli anni intorno al
1750, si moltiplicano le restrizioni: l’Inquisizione non
sottragga ai tribunali civili quelle cause che questi ultimi
hanno già cominciato a discutere; l’Inquisizione si limiti
strettamente ai casi di eresia. L’avvento di Carlo III
irrigidisce le posizioni e si giunge, per soddisfare tutti, a
dividere in tre il delitto di bigamia: il danno causato al
coniuge infamato e ai figli, giudicato dal tribunale civile; la
validità del matrimonio, da quello ecclesiastico; l’eventuale
eresia dal Santo Uffizio. Sistema evidentemente inattuabile.
In pratica, la giurisdizione inquisitoriale appare fortemente
minacciata verso il 1770-1780. E benché sembri rafforzarsi
verso la fine del secolo, l’autorità del tribunale non è più
quella di una volta .
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La semplice fornicazione
La semplice fornicazione viene definita «un accoppiamento
carnale fuori del matrimonio fra due persone libere da ogni
legame, col consenso reciproco». Si contrappone alla
fornicazione qualificata, incesto, adulterio, stupro, ratto,
violenza, fornicazione sacrilega e relazioni omosessuali. Il