Page 261 - Storia dell'inquisizione spagnola
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all’Inquisizione  spagnola.  Egli  rifiuta  di  ritrattare  e  muore

               sul  rogo .  Ma  è  anche  l’anno  in  cui  si  dà  il  via  a  speciali
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               disposizioni per controllare le librerie. A Salamanca vengono
               nominati  due  commissari:  fra  Francisco  del  Castillo  e  il
               famoso  Domingo  de  Soto.  I  loro  poteri  sono  ampi:  visitare
               tutte  le  librerie  e  le  biblioteche  dopo  avervi  apposto  «di
               sorpresa» i sigilli; portar via i libri proibiti di cui il Consiglio
               invia loro l’elenco: informarsi presso i librai dell’identità dei

               loro clienti; portar via per esaminarle le opere non proibite,
               che  sembrino  loro  sospette.  Essi  comunicano  direttamente
               con  la  Suprema,  senza  passare  attraverso  l’Inquisizione  di
               Valladolid dalla quale dipende l’università di Tormes. Lutero
               non  viene  mai  nominato,  ma  la  sua  presenza  si  avverte
               ovunque. Nel 1546 è la volta di Alcalá, l’altro grande centro

               universitario del paese, dove viene nominato un commissario
               con analoghi poteri. Questa volta il Consiglio precisa che è a
               causa del pericolo luterano .
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                  Alla  fine  negli  anni  quaranta  e  degli  anni  cinquanta  si
               verifica  un  ulteriore  irrigidimento.  Nel  1549  per  la  prima
               volta  si  revocano  tutte  le  autorizzazioni,  precedentemente
               concesse, di leggere dei libri proibiti. Il 1551 segna l’inizio

               della  grande  espurgazione  delle  Bibbie  di  Salamanca  e  di
               Alcalá,  compito  immenso,  che  per  anni  impegnerà  gli
               inquisitori.  Parallelamente  si  pubblicano  i  primi  indici
               elaborati a Lovanio con l’aggiunta di un’appendice spagnola.
               Nei  conteggi  del  Santo  Uffizio  il  numero  di  lettere
               concernenti            i    libri      aumenta          incessantemente.               «Sta

               diventando  un’ossessione»,  per  citare  le  parole  di  Virgilio
               Pinto Crespo .
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                  Per  quanto  concerne  le  persone,  il  luterano  diventa,  in
               questo stesso  periodo,  un  protagonista  abituale  dell’attività
               inquisitoriale.  Trenta  accusati  a  Logroño  fra  il  1546  e  il
               1550,  il  10%  delle  persone  giudicate  da  questo  tribunale:
               dodici,  cioè  il  3,5%  nel  quinquennio  successivo.  Per  la

               maggior  parte  sono  stranieri.  Ma  anche  una  percentuale
               notevole  di  spagnoli  (fra  un  terzo  e  la  metà),  spesso  dei
               religiosi o dei mercanti, vengono processati. Penitenze lievi,
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