Page 257 - Storia dell'inquisizione spagnola
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VIII
IL MODELLO RELIGIOSO: IL RIFIUTO DELLA
RIFORMA E IL CONTROLLO IDEOLOGICO
Lutero: la creazione di un antagonista
Prima del 1558: un personaggio lontano. I legami politici
stabilitisi fra la Spagna e l’Europa settentrionale tramite
Carlo V hanno un ruolo determinante nella storia del
protestantesimo spagnolo. Nel 1520 molti spagnoli seguono
la Corte nei Paesi Bassi e sono presenti alla dieta di Worms
quando il riformatore proclama apertamente lo scisma
affermando che resterà fedele alle proprie idee contro il
papa e i concili. Ciò desta la curiosità di molti cortigiani, i
quali tornano nel loro paese con libri e ricordi. Il veleno
entra in Spagna. Lo si riceve senza odio.
I marrani di Anversa costituiscono forse un secondo
collegamento. Essi odiano l’Inquisizione. Per loro, Lutero è il
nemico del Santo Uffizio. Comunque, si diffonde la voce che
si preparano a inondare coi libri la penisola: prima
manifestazione di un mito che avrà la vita difficile. Anche la
Santa Sede si preoccupa. Il 7 aprile 1521, il cardinale
Adriano, che governa il paese in assenza dell’imperatore,
pubblica il primo editto dell’Inquisizione contro l’eretico: è
proibito leggere le sue opere in qualsiasi lingua e tutti gli
esemplari devono essere consegnati alle autorità. Severità
che spiega molto bene la lettera che i governatori
indirizzano il 12 aprile al loro sovrano: «Questo seduttore,
non contento di aver pervertito e ingannato la Germania,
tenta con le sue astuzie diabolicamente maligne di [...]
contaminare il vostro regno di Spagna. Per questo,
appoggiandosi a persone che cercano qui di ostacolare e
rovesciare il Santo Uffizio [...] fa tradurre [...] in lingua