Page 260 - Storia dell'inquisizione spagnola
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per lui il simbolo di un’anti-morale, una vaga giustificazione .
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                  Proprio  allora  cominciano  le  persecuzioni  contro  il
               movimento degli  illuminati.  Illuminismo  non  è  luteranismo,
               ma il dejamento, in cui la volontà umana si abbandona alla
               volontà  divina  fino  all’annientamento,  può  avvicinarsi  alla
               dottrina  luterana  della  grazia.  Nel  1532  il  maestro  Diego
               Hernández viene riconciliato per illuminismo e luteranesimo.
               Nel 1535 è la volta di Juan de Vergara, canonico di Toledo,

               uno  dei  più  celebri  erasmiani  spagnoli:  egli  viene
               condannato all’abiura de vehementi all’autodafé, a un anno
               di  clausura  in  un  monastero  e  a  1.500  ducati  di  ammenda
               per essersi preso gioco dell’Inquisizione, per lodare Erasmo
               quando dice che se avesse qualche cosa di più importante da
               fare  trascurerebbe  le  preghiere,  per  parlare  contro  le

               preghiere  ad  alta  voce...  e  per  approvare  Lutero,  salvo  per
               quanto riguarda la confessione e il fatto di possedere le sue
               opere. Per la prima volta, ci sembra, la preoccupazione degli
               inquisitori  per  l’eretico  di  Wittenberg  è  tanto  forte  da
               esercitare  sistematicamente  la  sua  attrazione  anche  su  un
               altro delitto. Nello stesso periodo compaiono a Toledo i primi
               eretici stranieri: Jean de Chalons ha 36 anni, è un orologiaio

               francese.  Seminomade  come  molti  artigiani  altamente
               qualificati,  viene  arrestato  a  Escalona.  È  innegabile  che  le
               sue opinioni sono fortemente venate di luteranesimo: critica
               di coloro che pregano i santi e non Dio, critica dei frati che
               non  conducono  più  la  vita  austera  dei  Padri  della  Chiesa,
               critica delle indulgenze, della bolla della crociata conosciuta

               solo in Spagna, dubbi sulla possibilità che un accusato vada
               all’inferno .
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                  Le  misure  repressive  si  succedono,  incoraggiate  dalla
               Santa Sede che invita gli inquisitori a una maggiore severità
               e dà loro nel 1531 potere giurisdizionale in questa materia
               anche  sui  vescovi,  senza  tuttavia  poterli  arrestare.  Il  1540
               vede  l’esecuzione  del  primo  vero  martire  spagnolo:

               Francisco de San Román, un giovane mercante convertito a
               Brema, il quale tenta a sua volta di convertire l’imperatore a
               Ratisbona; Carlo V lo fa arrestare e dalle Fiandre lo spedisce
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