Page 189 - Storia dell'inquisizione spagnola
P. 189
dei protestanti. I più perseguitati erano i sacerdoti o i
recidivi. Sempre a Granada, nello stesso periodo (1550-
1580), 14 di essi furono mandati al rogo, ma sei subirono
tale pena in quanto criminali di guerra il primo anno della
ribellione. I moriscos arsi in effigie raggiungevano una cifra
più alta: sessantacinque contro otto non-moriscos, la metà di
essi aveva trovato scampo in Africa, l’altra metà era
scomparsa nelle segrete in seguito a torture, suicidi,
malattie o vecchiaia. Dal 1589 al 1592 in Estremadura, su
101 moriscos, di cui 81 provenienti dalla famosa Hornachos,
uno solo morì sul rogo, un certo Juan de Guzmán, originario
di Gualcanal e non di Hornachos. Nel regno di Granada, fra
il 1573 e il 1577, tre condannati su 152 furono mandati al
rogo.
C’è stata uniformità o no nella persecuzione dei moriscos
lungo tutto il XVI secolo?
Esaminiamo il caso di Cuenca. L’Inquisizione locale
intensificò la sua attività contro i moriscos in tre periodi: dal
1520 al 1535, dal 1565 al 1575 e dal 1605 al 1610, vale a
dire che dall’inizio della sua azione contro i moriscos, i
periodi di maggiore attività dell’Inquisizione inquadrano i
due principali scontri fra mori e cristiani, la ribellione di
Granada del 1568-1570 e l’espulsione generale del 1609-
1614.
È difficile stabilire il numero delle vittime arabe. Si può
stimare che a Granada da 1.000 a 1.500 persone subirono la
procedura inquisitoriale nel corso del secolo XVI. Per una
comunità di 150.000 abitanti e nel periodo di una
generazione e mezza, non è molto. La repressione
inquisitoriale fu quindi relativamente moderata, ma si
prolungò fino all’espulsione.
Due elementi riassumono in parte la politica
dell’Inquisizione: il bisogno di denaro e il proposito di
ricondurre i moriscos alla vera fede. Di conseguenza, fu
meno rigorosa dei tribunali civili come la Capitanía General
di Granada o dell’Audienza. Essa si è scontrata con una
resistenza più o meno decisa secondo l’importanza numerica