Page 187 - Storia dell'inquisizione spagnola
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pecuniarie non dovevano superare i 10 ducati da devolvere

               alla  Chiesa  per  le  opere  pie.  Queste  ammende  rendevano
               all’Inquisizione circa 500 lire all’anno.
                  Ma  questa  attenuazione  del  rigore  inquisitoriale  aveva,
               come  a  Granada,  una  contropartita  finanziaria:  secondo  un
               accordo siglato nel 1571, i moriscos dovevano pagare in due
               rate  50.000  soldi  valenciani  cioè  2.500  lire.  I  moriscos  di
               Aragona, che avevano ottenuto nel 1534 – con l’appoggio dei

               nobili – condizioni analoghe, dovevano versare più di 32.000
               soldi all’anno all’Inquisizione di Saragozza.
                  Queste rendite vengono meno con l’espulsione, così che il
               bilancio di molti tribunali ne è sconvolto. Numerose petizioni
               furono  indirizzate  al  re  dagli  inquisitori  per  rimediare  a
               questa perdita economica.

                  L’Inquisizione appariva agli scrittori mori come il tribunale
               del diavolo « dove presiede il demonio che ha per consiglieri
               la menzogna e la cecità»; è questa una chiara allusione alla
               segretezza           della       procedura.           Essa        era      al     servizio
               dell’oscurantismo al punto che i moriscos sospettavano molti
               cristiani d’essere praticanti loro malgrado per sfuggire alle
               persecuzioni.  Le  parole  non  bastano  ad  esprimere  l’odio  e

               l’orrore che essa ispirava. In un manoscritto morisco si legge
               che  gli  inquisitori  sono  alleati  del  diavolo  e  qualcuno
               sosteneva  anche  che  la  regina  Isabella  era  all’inferno  per
               aver istituito l’Inquisizione.
                  I moriscos non potevano perdonare all’Inquisizione la sua
               esistenza, perché la sua attività li costringeva a vivere nella

               clandestinità  e  ad  organizzarsi  in  società  semi-segrete.
               Senza  l’Inquisizione  e  senza  la  pressione  psicologica  che
               esercitava  sui  cristiani,  i  moriscos  non  avrebbero  avuto
               motivo di diffidare di questi ultimi.
                  Come  vivere  allora  da  musulmani  in  terra  cristiana?
               L’Islam  permette  ai  suoi  fedeli,  costretti  a  vivere  in  un
               mondo  ostile  e  ad  abbracciare  un’altra  religione,  di

               nascondere  la  loro  fede  e  di  non  rivelare  nulla  che  possa
               compromettere la loro vita.
                  La  taquiya  o  non-manifestazione  della  fede,  era  quindi  il
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