Page 121 - Storia dell'inquisizione spagnola
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distribuito largamente a Roma dai conversos. Fu necessaria

               la morte di Leone X nel dicembre 1521 e l’avvento al trono di
               Pietro  del  cardinale  Adriano  di  Utrecht,  intenzionato  a
               conservare  al  tribunale  la  sua  formidabile  potenza,  e  la
               pressione  della  monarchia  spagnola,  perché  questi  brevi
               fossero  infine  revocati  e  perché  trionfasse  la  temibile
               procedura del segreto.
                  È  pur  vero  che  ogni  procedura  aspira  alla  segretezza.

               Citiamo  ancora  Michel  Foucault:  «In  Francia,  come  nella
               maggior parte dei paesi europei - con la notevole eccezione
               dell’Inghilterra  -  tutta  la  procedura  criminale,  fino  alla
               sentenza,  restava  segreta:  vale  a  dire,  impenetrabile,  non
               solo  al  pubblico  ma  allo  stesso  accusato.  Essa  si  svolgeva
               senza  di  lui,  per  lo  meno  senza  che  egli  potesse  conoscere

               l’accusa,  le  imputazioni,  le  prove» .  L’editto  del  1498,
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               contemporaneo                 all’organizzazione                della         procedura
               inquisitoriale  in  Spagna,  e  non  può  essere  un  caso,  vuole
               un’istruttoria il più possibile segreta.
                  E  l’ordinanza  del  1670  non  permette  all’incriminato  di
               conoscere  gli  atti  del  processo,  l’identità  dei  testimoni  e  il
               contenuto  delle  loro  deposizioni.  Così  la  procedura  del

               segreto, che l’Inquisizione spagnola porterà alla perfezione,
               si conferma una tendenza dell’epoca che noi identificheremo
               volentieri con lo sviluppo dello stato moderno, la sua volontà
               di potenza e di controllo dei sudditi, soprattutto se si osserva
               con  quale  perseveranza  gli  uomini  che  impersonavano  lo
               Stato in Spagna — Ferdinando d’Aragona, poi Cisneros  , e lo
                                                                                                     *
               stesso Carlo V — si sono adoperati per conservarla.
                  Non è tuttavia meno vero che la viva opposizione sollevata
               in  Spagna  da  questa  procedura  giudiziaria  dimostra  il  suo
               carattere  insolito,  la  sua  novità.  Essa  è  proprio  una
               violazione di ciò che il popolo chiamava le sue libertà.
                  È comunque certo che è utile al Santo Uffizio, facilita il suo
               compito. Non c’è che da leggere le Instrucciones sivigliane

               del  1484  o  quelle  madrilene  del  1561,  o  meglio  ancora
               Eymerich  e  Peña.  Essi  moltiplicano  le  avvertenze  contro  la
               divulgazione  del  nome  dei  testimoni.  Così  Eymerich:
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