Page 72 - Per la difesa dello Spiritismo
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d’inventarne, e allora egli ripete talune sue favorite «frasi ad effetto»
adoperate la volta precedente; e ciò anche quando fanno torto alla sua
logica. Così, ad esempio, accennando ai fenomeni di «musica
trascendentale», egli si trova a corto di buone ragioni da opporre a
taluni fra i casi da me citati, e allora ripete nel libro una «frase ad
effetto» adoperata nella recensione, e consistente in un paragone
infelicissimo, che io avevo confutato in guisa risolutiva, sulla base
dei fatti. Ma la mia confutazione a nulla valse, ed ora lo ritrovo a
pagine 358, dove si accenna ai fenomeni di «musica trascendentale»
in questi termini: «Si tratta di fenomeni auditivi i quali si prestano a
risultare pure illusioni più di quel che non avvenga pei fenomeni
visuali; e lo testificano le conchiglie marine entro le quali si
ascoltano le più belle sinfonie». Allorché per la prima volta egli
aveva adoperato tale infelicissimo paragone, io gli avevo osservato
che nelle conchiglie marine non si ascoltano affatto delle «sinfonie»,
e tanto meno dei canti vocali umani e delle melodie, ma unicamente
delle tonalità diverse di suoni amorfi i quali si fondono l’uno
nell’altro, senza elevarsi mai a un valore musicale qualunque. Dopo
di che avevo riportato un esempio incrollabilmente spiritico di
«musica trascendentale», facendolo seguire da queste parole: «Di
fronte a manifestazioni di “musica trascendentale” tanto meravigliose
e suggestive, nonché ascoltate collettivamente da tutti i presenti, è
davvero sorprendente che il Sudre abbia potuto paragonarle alle
illusioni dei suoni amorfi che si odono in una conchiglia marina; i
quali, per soprappiù, sono avvertiti esclusivamente dalla persona
che tiene la conchiglia all’orecchio, e non già collettivamente
dalle persone presenti».
Mi pare che quest’ultima osservazione di fatto, avrebbe
dovuto bastare a trattenere il Sudre dal tirare nuovamente in ballo il
suo paragone sbagliato; ed ecco invece ch’egli lo riporta
audacemente nel libro! Sono incoerenze stupefacenti, le quali
valgono a dimostrare in quale grave imbarazzo si trovi l’autore
quando è posto di fronte a manifestazioni che non possono spiegarsi
in altro modo che con l’ipotesi spiritica. Egli non vuole arrivarci, e
perciò si appiglia disperatamente alla prima «frase ad effetto» che gli
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