Page 77 - Per la difesa dello Spiritismo
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una   «sosta   teorica   di   transizione»,   la   quale   deve   condurre
          razionalmente sempre più avanti chi è pervenuto a quel punto, fino a
          ridurlo a dover riconoscere l’esistenza permanente e indipendente di
          un   fantasma   spirituale,   cosciente   e   intelligente,   esulato
          dall’organismo somatico all’istante della morte.


                                         * * *

                 Ciò   spiegato,   a   me   non   rimane   che   ricorrere   ai   fatti,   e
          conformemente invito anzitutto il Sudre a voler applicare le proprie
          ipotesi al caso dianzi riferito di Phil Longford; dal quale emerge
          come   tale   personalità   di   defunto   si   fosse   manifestata   al   signor
          Armour una quarantina d’anni dopo la sua morte; il che vale già a
          dimostrare come il «fantasma teleplastico» di cui parla il nostro
          autore sopravviva piuttosto lungamente dopo la morte del corpo.
          Inoltre, nel caso stesso si rileva come la personalità del comunicante
          lungi   dal   consistere   in   un   fantasma   incosciente,   condannato   a
          rimanere sul posto, sospeso in aria come un palloncino frenato, in
          attesa di un medium che lo vitalizzi; ovvero, lungi dal rimanere
          appiccicato - non si sa come e perché - alla persona di un vivente
          qualunque, dimostra invece indipendenza, coscienza e volontà in
          misura sufficiente per manifestarsi a uno sconosciuto lontano 350
          miglia   dalla   località   in   cui   era   morto,   fornendo   prove
          d’identificazione personale meravigliose, e dimostrandosi a tal segno
          attivo anche «all’infuori di uno spirito incarnato che lo risusciti», da
          influire telepaticamente sul figlio onde ottenere lo scopo di farlo
          incontrare con Mr. Armour. Non aggiungo altro, perché quanto dissi
          basta ad esuberanza onde demolire le nuove ipotesi escogitate dal
          Sudre. Si provi egli - se lo può - a dimostrarmi che ho torto.
                 Inoltre lo invito a volersi provare ad applicare le sue ipotesi ai
          casi dianzi riferiti di James Fraser e di miss Warner-George Pelham,
          nonché pure al caso mirabile di «Oscar Wilde», da me riferito nei
          numeri di Marzo-Giugno della «Revue Spirite».
                 Lo   invito   infine   ad   applicare   le   proprie   ipotesi   al   caso
          seguente, in cui si dimostra ancora una volta come gli spiriti dei


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