Page 80 - Per la difesa dello Spiritismo
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travagliata... Il mio ragazzo sta per tornare in patria... Egli non deve
          sapere... Conserva il segreto...”.
                 Io compresi perfettamente ciò ch’essa intendeva dire. Era
          quello un messaggio d’oltretomba in cui mi si chiedeva di aver cura
          di qualcuno assai caro a chi parlava. E la sua allusione riguardava un
          alcunché   da   tutti   ignorato   all’infuori   di   me;   ed   era   cosa   che
          indubbiamente stava molto a cuore allo spirito comunicante. Si noti,
          che io mi ero sovente preoccupato della questione se dovevo o non
          dovevo svelare l’esser suo al giovane di cui si trattava...».
                 Non cerchiamo di sollevare il velo, abbastanza trasparente,
          che   nasconde   il   segreto   della   defunta;   segreto   condiviso   dal
          consultante. Nostro còmpito sarà quello di dimostrare per quali cause
          l’incidente   esposto   risulta   un   caso   autentico   d’identificazione
          spiritica, il quale appare inesplicabile con l’ipotesi della prosopopesi-
          metagnomia combinata alle altre due ipotesi inventate dal nostro
          autore per comodità teorica.
                 In esso giova anzitutto rilevare una circostanza notevolissima
          e che si ripete costantemente nella lunga serie di sedute riferite nel
          libro di Hannen Swaffer, quella, cioè, della continuità ininterrotta
          della memoria nello spirito di Lord Northcliffe, il quale passando da
          un medium all’altro, si ricorda costantemente di ciò che aveva detto o
          fatto nelle precedenti sue manifestazioni; così come si comporterebbe
          una individualità spirituale vera e propria; vale a dire, un’entità
          estrinseca a tutti i mediums con cui si manifesta. Circostanza che nel
          caso esposto è maggiormente rilevabile, inquantoché lo spirito in
          discorso, non solo ricorda, ma in base a quanto ricorda, prepara una
          sorpresa al consultante, andando in cerca di una medium con la quale
          sia possibile all’amica defunta di conversare a viva voce con l’amico
          vivente; e scoperta la medium, egli si manifesta alla medesima,
          esprimendo   il   desiderio   che   venga   invitato   in   quel   circolo   un
          individuo sconosciuto ai presenti, di cui egli designa il nome. -
          Arrestiamoci un momento, onde riflettere sul significato teorico delle
          circostanze esposte. Il fatto della ricerca e della scoperta di una
          medium adattata ai propri scopi, nonché dell’appuntamento con lei
          fissato onde conseguire gli scopi stessi, dimostrano più che mai che


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