Page 76 - Per la difesa dello Spiritismo
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E a pagine 413:
                 «... Noi ammettiamo la sopravvivenza della memoria pura;
          ma ove anche si concedesse ch’essa non consista in un semplice
          serbatoio inerte, e che conservi invece un residuo di dinamismo,
          questa memoria non costituirebbe mai una personalità vera e propria.
          Priva del suo involucro fisico, essa non forma più che un fantasma il
          quale probabilmente si dissolve e  si dissipa  completamente.  Per
          ricostituirlo necessita un organismo vivente, vale a dire un soggetto
          metapsichico...».
                 Le due ipotesi esposte costituiscono le colonne fondamentali
          della   teoria   antispiritica   escogitata   dal   Sudre.   Ne   deriva   che
          dimostrandone sulla base dei fatti tutta la stupefacente insufficienza
          (senza tener conto della loro assurdità confinante col ridicolo), si
          provocherà il crollo immediato dell’intero castello di sofismi e di
          paralogismi edificato dal Sudre in odio agli assertori del gran fatto
          che l’esistenza e la sopravvivenza dell’anima possono dimostrarsi
          sperimentalmente.
                 Ma prima di ricorrere ai fatti, mette conto di rilevare come
          l’eloquenza irresistibile dei fatti stessi, abbia alla fine costretto anche
          il Sudre a fare concessioni teoriche tali, da risultare estremamente
          pericolose per la tesi materialista da lui propugnata; giacché se è vero
          che deve ammettersi l’esistenza di un «fantasma teleplastico», o
          «doppio» umano, il quale si separa dal corpo nella crisi della morte
          «per conservare una vita indipendente da quella del suo creatore, o
          piuttosto, per aderire a qualche vivente per un dato tempo»; e se è
          vero che deve completarsi tale teoria presupponendo altresì «delle
          memorie  che  sopravvivono  e  che  non sono evidentemente  degli
          “elementi psichici morti”, ma che non sono neanche delle personalità
          viventi»; se deve ammettersi tutto ciò, allora dovrà concludersi che
          colui il quale è costretto dall’eloquenza dei fatti ad arrivare fino a tali
          estremi teorici, dovrà infallibilmente arrivare in breve a riconoscere il
          proprio   torto   –   ammenoché   non   sia   colpito   da   cecità   logica   -
          aderendo incondizionatamente all’ipotesi spiritica; e ciò in quanto le
          ipotesi   stupefacenti   da   lui   formulate,   risultando   logicamente
          insostenibili di fronte alla prova dei fatti, non possono costituire che


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