Page 71 - Per la difesa dello Spiritismo
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NUOVE IPOTESI DEL SUDRE INTESE A RISOLVERE I
                 QUESITI EMERGENTI DAI CASI CONTENUTI
                        NELLE CATEGORIE II, III, IV e V

                 Passando a considerare le altre categorie dianzi enumerate di
          manifestazioni inesplicabili con ipotesi naturalistiche, rilevo che per
          la seconda, la terza, la quarta e la quinta delle medesime, in cui si
          contemplano rispettivamente i casi delle «apparizioni di defunti al
          letto di morte», i casi «dei bimbi veggenti al letto di morte di terzi», i
          casi di «telecinesia al momento della morte e dopo morte», e i casi di
          «musica trascendentale al letto di morte e dopo morte», io mi asterrò
          dal discuterne avendone lungamente trattato in apposite monografie
          che i lettori probabilmente conoscono, e in cui potranno rilevare
          numerosi   casi   assolutamente   inesplicabili   con   la   «prosopopesi-
          metagnomia», e con tutte le ipotesi naturalistiche.
                 Nondimeno debbo soffermarmi alquanto sul tema, giacché il
          Sudre accenna alle categorie di fenomeni indicate (salvo per quella
          dei bimbi veggenti al letto di morte di terzi, per la quale mantiene un
          silenzio eloquente); e quando vi accenna, lo fa naturalmente a modo
          suo.
                 Allorché due anni or sono, venne pubblicata la traduzione
          francese di tre delle monografie indicate, sotto il titolo generico di
          «Phénomènes Psychiques au moment de la Mort», il Sudre ne scrisse
          la  recensione  sul numero  di  Maggio-Giugno 1924  della  «Revue
          Métapsychique», pervenendo ad accumulare in una sola pagina un
          groviglio inestricabile di sofismi e di paralogismi stupefacenti. Io gli
          risposi, confutandolo punto per punto, nei fascicoli di novembre
          dicembre 1924 della «Revue Spirite». Il Sudre non replicò, non si
          difese, perché il farlo era logicamente impossibile. Ora, però, rilevo
          che nel suo libro, non potendosi esimere dall’accennare a tale ordine
          di fatti, egli lo fa timidamente e di sfuggita; ma ne scrive abbastanza
          per dimostrare ch’egli ha bensì rinunciato a taluni fra i più cospicui
          sofismi di allora, ma che con la fertilità inventiva di chiunque lavori
          di fantasia senza curarsi dei fatti, ne tira in ballo degli altri più
          cospicui degli antichi. Non è detto, però, che gli riesca sempre


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