Page 67 - Per la difesa dello Spiritismo
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Longford; il quale, però, era morto da molti anni, lasciando un figlio
          tuttora vivente, e residente a Reno (Nevada)...
                 Lo spirito Phil era un’entità piena di vita, ma molto umana e
          molto   volgare.   Mrs.   Seal   era   disgustata   per   il   gergo   rude   e
          sconveniente da lui adoperato. Egli annunciava costantemente la sua
          presenza con una “volata” di parole da trivio; dopo di che, pareva
          capace di proseguire senza più colorire il discorso con espressioni di
          tal conio. Egli se ne scusava dicendo che all’atto di riassumere le
          condizioni terrene, le antiche abitudini di linguaggio prorompevano
          irrefrenabili da sé stesse; ed egli non poteva impedirlo.
                 Nelle   nostre   conversazioni   pel   tramite   di   Mrs.   Seal,   egli
          frequentemente   non   veniva   capito   dalla   medium,   in   quanto
          adoperava espressioni del gergo irlandese da essa ignorate. Egli,
          inoltre, si dichiarava malcontento di me, perché, secondo lui, mi
          dimostravo neghittoso nel raccogliere fondi per lo sfruttamento delle
          miniere che gli stavano a cuore. Una volta io gli chiesi come mai egli
          s’interessasse tanto ai miei affari, e mi venne risposto ch’egli si
          sentiva “vincolato” a quel distretto fino a quando non venissero
          sfruttate   le   miniere.   Aggiunse   che   aveva   atteso   molti   anni
          inutilmente; ma che finalmente ero capitato io. Allora mi aveva
          studiato davvicino, persuadendosi che io ero proprio quella “mistura
          di uomo intraprendente e di mezzo matto, che si richiedeva per
          tentare l’avventura”.
                 Sapendo ch’egli aveva un figlio vivente a Reno, io gli dissi
          un   giorno   s’egli   non   credesse   ben   fatto   ch’io   gli   scrivessi
          annunciandogli che mi trovavo in comunicazione col di lui padre.
          Phil rispose: “No, non farlo, perché sarebbe inutile: mio figlio non ti
          crederebbe”. Indi aggiunse questa profezia: “Tu t’incontrerai con mio
          figlio, e allorché lo incontrerai, comprenderai qual’era il vizio del
          padre quando passeggiava sulla terra”.
                 Circa un mese dopo, io mi trovavo a sedere in un caffè di
          Reno,   in   attesa   dell’arrivo   del   treno;   allorché   entrò   un   uomo
          totalmente ubriaco, il quale si diresse difilato a me, per quanto io
          sedessi nella parte più remota del loggiato, e per quanto il loggiato
          fosse letteralmente affollato di minatori. Mi si parò dinanzi, dicendo:


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