Page 63 - Per la difesa dello Spiritismo
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tanta disinvoltura un quesito il quale richiedeva invece di essere
          lungamente ponderato. Ed anzi, il professore Hyslop, fondandosi
          sopra   l’efficace   analogia   delle   interferenze   telefoniche,   aveva
          proposto pei casi più perturbanti del genere, una spiegazione identica
          a   quella   ora   emersa   spontaneamente   dall’episodio   esposto.
          Sennonché la sua ipotesi era puramente induttiva, e per assumere
          valore scientifico avrebbe avuto bisogno di venire dimostrata sulla
          base dei fatti. Da ciò l’importanza teorica del caso in esame, in virtù
          del   quale   acquista   legittimità   scientifica   l’ipotesi   del   professore
          Hyslop; per cui dovrebbe dirsi che, di regola, i nomi erronei registrati
          nei casi veridici d’identificazione spiritica, traggono origine dalla
          presenza   sul   posto   di   altre   personalità   di   defunti   desiderose   di
          comunicare, i cui nomi vengono a interpolarsi nel messaggio in
          corso,   sia   per   impulso   consapevole,   sia   per   trasmissione
          inconsapevole del pensiero di taluno fra essi; ipotesi che non sarebbe
          più lecito eliminare considerandola gratuita e indimostrabile, dal
          momento che nel caso in esame si è pervenuti a dimostrare che il
          nome erroneo conseguito, lungi dal risultare fantastico, era invece il
          nome genuino di un defunto, di cui fu possibile rintracciare le orme,
          nonché accertare com’egli avesse conosciuto da vivente l’altro spirito
          comunicante, e fosse morto della medesima infermità, nel medesimo
          ospedale e nel giorno medesimo.
                 Ciò   posto,   rilevo   che   il   semplice   fatto   dell’avere   potuto
          identificare   il   defunto   per   causa   del   quale   erasi   determinato   il
          groviglio   dei   nomi   nell’episodio   esposto,   suscita   un   quesito
          letteralmente inconciliabile con qualsiasi interpretazione naturalistica
          dell’episodio stesso.
                 Vediamo.
                 Qualora infatti si accogliesse l’ipotesi avversaria, secondo la
          quale nell’episodio in discorso si sarebbe trattato di un fenomeno di
          «personificazione   subcosciente»   (prosopopesi),   avvalorata   dalla
          rivelazione di ragguagli veridici conseguiti per ausilio delle facoltà
          chiaroveggenti della medium (metagnomia), in tal caso non sarebbe
          possibile   darsi   ragione   dell’incidente   della   sostituzione   di   nome
          occorso in tale circostanza; e ciò in quanto l’ipotesi della lettura a


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