Page 61 - Per la difesa dello Spiritismo
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simpaticamente all’unisono; poiché egli osservò: “Proprio in questi
          giorni ho letto di Sir Conan Doyle, il quale afferma le medesime
          cose”; dimodoché la sua mentalità era preparata ad assimilare la
          verità che io venivo ad esporgli.
                 Dopo avere lungamente conversato e fumato insieme, tornai a
          casa molto soddisfatto pei risultati della mia inchiesta; la quale,
          nondimeno, rimaneva ancora da completare. Infatti , occorreva darsi
          ragione della causa per cui erasi determinata tale strana confusione di
          nomi. Come mai era avvenuto che lo spirito comunicante aveva dato
          il nome di Eame, quando invece si chiamava Fraser? Io ne chiesi a
          mia moglie, la quale rispose di nulla saperne, ma che si sarebbe
          informata.   Infatti   tornò   con   questa   dilucidazione:   “Il   nome   del
          giovane è Fraser, ma quando egli parlava con te, trovavasi vicino un
          altro spirito il cui nome era Eame. Questi erasi straordinariamente
          interessato   osservando   l’altro   a   parlare   coi   viventi,   e   attendeva
          impaziente il suo turno. Egli era morto del medesimo male, nel
          medesimo giorno, nel medesimo ospedale. Ora avvenne che quando
          Arturo   Fraser   diede   il   suo   nome   di   battesimo,   lo   spirito   Eame
          s’interpose   profferendo   il   proprio   cognome;   dimodoché   tu
          raccogliesti un nome e un cognome erroneamente combinati, senza
          avvertire la differenza esistente nella tonalità delle due "voci dirette"
          che avevano risuonato”.
                 Tali dilucidazioni mi parvero una soluzione plausibilissima
          del quesito; ma occorreva dimostrarle fondate sulla base dei fatti. E
          pertanto mi recai all’ospedale in cerca del dottore col quale avevo
          conversato telefonicamente. Gli raccontai schiettamente ogni cosa,
          nonché i risultati della mia inchiesta, pregandolo a voler consultare
          ancora una volta i registri dell’ospedale. Egli così fece, e con suo
          immenso stupore e grande mia soddisfazione, vi lesse le seguenti
          annotazioni:
                 -   ARTURO   FRASER   -   Anni   23.   -   Pneumonite.   -   21
          Settembre 1920.
                 - JAMES HENRY EAME - Anni 46. - Pneumonite. - 22
          Settembre 1920.
                 L’unica   discrepanza   esistente   in   questo   memorabile   caso


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