Page 56 - Per la difesa dello Spiritismo
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manifestano: Essi videro in distanza una «luce» (vale a dire, un
medium in condizioni di trance); si avvicinarono, e scopersero con
sorpresa che pel tramite di quella «luce» essi potevano entrare in
rapporto col mondo dei viventi.
Queste le varie ragioni che gli «spiriti degli sconosciuti»
forniscono in merito al loro manifestarsi nelle sedute medianiche; e
mi pare che in tali ragioni nulla si rinvenga d’intempestivo e
d’irragionevole, come fantastica il Sudre. Ma la verità intorno a
queste sue specialissime opinioni consiste in ciò, ch’egli pubblicando
il suo libro non aveva precisamente lo scopo di scrivere un trattato di
metapsichica - vale a dire, un’opera scientifica obbiettiva ed
imparziale - bensì di lanciare una requisitoria cieca e partigiana
contro gli abborriti assertori della sopravvivenza dell’anima
scientificamente dimostrata. Ne conseguì che nella circostanza
esposta, come in moltissime altre, trovandosi egli a corto di buone
ragioni da far valere, dovette appagarsi di ammannire ai lettori una
«frase ad effetto», con la quale si fulminavano come intempestive e
prive di ragion d’essere le manifestazioni teoricamente più importanti
della casistica metapsichica. Sono queste le meschine risorse del
nostro autore, con le quali egli ardisce scendere in campo contro
l’ipotesi spiritica!
Quanto alle presunte spiegazioni naturalistiche delle
manifestazioni in esame, quali il Sudre enumera nel brano citato, non
mi pare il caso di discuterle, visto che i casi che mi accingo a riferire
bastano da soli a contraddirle tutte.
Non occorre rammentare che i casi delle «manifestazioni di
spiriti di sconosciuti» si realizzano con frequenza, assumendo forme
svariatissime, nonché teoricamente risolutive in senso spiritualista.
Lo scrivente ne raccolse un gran numero, che si propone di
classificare ed analizzare in una prossima monografia.
Tolgo i due casi che seguono da un libro recentissimo
pubblicatosi in Inghilterra, recante il titolo: «Au Revoir, not Good
Bye»; dei quale è autore Mr. Walter Appleyard, Giudice di Pace e
Lord Mayor della città di Sheffield. Egli, tra l’altro, riferisce le
proprie esperienze con una distinta signora sviluppatasi in casa sua
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