Page 52 - Per la difesa dello Spiritismo
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competenti in argomento, i quali non tardano a scoprire il suo giuoco,
e ne rimangono indignati. Probabilmente egli tende a fare
impressione sulla grande maggioranza dei lettori, i quali
necessariamente non possono tutti essere competenti in argomento, e
in conseguenza risultano suscettibili di assimilare il veleno che loro
si propina. Ma il Sudre non ha pensato che tra i suoi lettori vi
sarebbero stati anche dei competenti, i quali si sarebbero assunto
l’incarico di somministrare il contravveleno alle sue vittime.
E qui si affaccia un interrogativo d’ordine morale, al quale mi
ritengo in dovere di rispondere. Qualcuno potrebbe osservarmi:
«Credete dunque alla malafede del Sudre?». Rispondo: «No,
tutt’altro; egli è soltanto un materialista irriducibile, il quale
possedendo l’assoluta certezza di essere nel vero, deve logicamente
sentirsi altrettanto sicuro che i fenomeni metapsichici derivano tutti
da cause naturalistiche, anche quando risulti il contrario. Così
essendo, è naturale ed umano che non volendo egli turbare le
coscienze dei lettori non iniziati ai misteri gloriosi del materialismo,
si senta portato a commentare a modo suo tutti gli incidenti
metapsichici che apparentemente gli danno ragione, e a trascurare
tutti gli altri che positivamente gli danno torto. In tutto ciò la «buona
fede» propriamente detta, non ha nulla a che vedere. Chiunque sia
invaso da un fervore di fede incommensurabile, pari alla «fede
materialista» del nostro autore, non può non condursi com’egli ha
fatto. In altre parole: Il Sudre si comporta in metapsichica, come si
comportano nell’agone sociale i partiti estremi. Leggete un giornale
comunista o socialista, e vedrete che i dirigenti il pensiero delle
masse si uniformano scrupolosamente al metodo del Sudre. Eppure
non sono in mala fede; essi sono soltanto degli idealisti-utopisti
troppo ferventi e troppo convinti; per cui sentono il dovere di
sopprimere ciò che può favorire la parte avversaria, in quanto sono
ben certi di essere nel vero, e quindi non vogliono turbare
intempestivamente le coscienze impreparate dei loro correligionari
meno versati nei misteri della «panacea» capace di rendere i popoli
felici. Ora il Sudre, il quale arde a sua volta di un fervore di fede
materialista comparabile alla fede dei martiri cristiani dati in pasto
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