Page 58 - Per la difesa dello Spiritismo
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Martin». (p. 112).
                 Premetto che io non scelsi il caso esposto per il suo valore
          teorico, ma unicamente per cominciare fornendo un esempio tipico
          di una gran parte dei casi di tal natura. Comunque, ritengo che
          neanche   per   esso   possa   invocarsi   la   comoda   ipotesi   della
          prosopopesi-metagnomia sotto forma di «criptomnesia» (lettura nelle
          subcoscienze dei presenti di ragguagli conosciuti e poi dimenticati).
          Si è visto che il relatore, per completare la sua inchiesta dovette
          ricorrere   a   tre   fonti   diverse   d’informazioni;   il   che   rende
          passabilmente inverosimile che tali ragguagli esistessero riuniti nella
          di lui subcoscienza o in quella dell’altro sperimentatore; tanto più che
          nei ragguagli in questione si comprendeva il nome della moglie
          dell’oscuro maestro di scuola comunicatosi medianicamente, nonché
          il nome della strada in cui egli abitava, e financo il numero della
          casa.

                                         * * *

                 Nel caso che segue, ch’io tolgo dal medesimo libro, il fatto
          del manifestarsi dello spirito di un ignoto, si complica per effetto di
          un   errore   di   trasmissione   medianica,   dovuto   a   un   fenomeno
          d’interferenza   tra   il   pensiero   di   due   spiriti   desiderosi
          simultaneamente   di   comunicare.   E   tutto   ciò   si   determina   in
          condizioni tali di estrinsecazione, da eliminare in guisa risolutiva
          l’ipotesi della prosopopesi-metagnomia. L’episodio si realizzò nella
          seduta del 13 aprile 1923, e il relatore così ne scrive:
                 «Dopo la manifestazione della bimbetta “Blossoms”, venne la
          volta di uno spirito di sconosciuto. Egli disse che in vita portava il
          nome di Arturo Eame, ed era morto di polmonite tre anni prima, in
          un ospedale della città, all’età di 23 anni. Aggiunse ch’egli aveva
          abitato in  Clive Road, N. 18, e che aveva lasciato dietro di sé la
          fidanzata, la quale abitava in Fleent Street, N. 229, e si chiamava
          Carroll. Poi così continuò: “Sareste voi tanto gentili da recarvi da lei
          onde parteciparle che io non sono morto, e che le invio un affettuoso
          saluto? Ritengo che si sentirà confortata dal mio messaggio. Inoltre,


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