Page 75 - Per la difesa dello Spiritismo
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fatti a demolirla e seppellirla nel ridicolo. Ma prima di ricorrere ai
fatti, occorre accennare a un’altra teoria complementare formulata
più oltre dal Sudre. Egli, a un dato punto della sua requisitoria
antispiritica (p. 374), si avvede che neanche l’ipotesi sopra riferita gli
basta a spiegare a modo suo i casi d’identificazione spiritica, e allora
ne formula un’altra; e ciò a proposito del fatto che quando a un
sensitivo-psicometra si consegna un oggetto appartenuto a un
defunto, egli si dimostra in grado di fornire ragguagli passati e
presenti sul defunto stesso, proprio come se l’oggetto
psicometrizzato fosse servito a stabilire il «rapporto psichico» con lo
spirito del defunto, nella guisa medesima in cui un oggetto
appartenuto a un vivente vale a stabilire il «rapporto psichico» con la
subcoscienza del vivente lontano. Il Sudre osserva:
«Con questo noi raggiungiamo il punto capitale dove la
metapsichica deve affrontare l’ipotesi della sopravvivenza. Tenuto
conto del fatto che l’esperienza non ci segnala alcuna differenza nella
funzione della metagnomia quando la persona è vivente e quando la
persona è morta, ciò significa che la memoria di questa persona
sopravvive... Contuttociò noi siamo ben lontani dall’ipotesi spiritica.
Queste memorie che sopravvivono non sono evidentemente degli
“elementi psichici morti”, vale a dire delle collezioni di “clichés” che
si vanno accumulando al di fuori dello spazio; ma è altrettanto
evidente che non sono neanche delle personalità viventi. La vita che
si ha il diritto di loro conferire è una vita incosciente, una vita
sonnambolica in cui regna solamente l’automatismo e la memoria.
Per rivivere di una vita ancora imperfettissima, ma che pervenga a
contraffare in qualche modo la nostra, occorre che un “sensitivo”
conceda loro in imprestito una porzione del suo corpo, e forse del suo
spirito».
E a pagine 394 egli aggiunge ancora:
«... Dimostrando, come noi abbiamo fatto, che la
metapsichica, tutto al più, prova la sopravvivenza di una memoria,
che è un duplicato dell’esistenza terrestre, ma senza attività possibile
all’infuori di uno spirito incarnato che la risusciti, si è demolita
completamente l’ipotesi fondamentale del Myers...».
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