Page 40 - Per la difesa dello Spiritismo
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Comunque, affermo per conto mio che nulla può esservi di più
contrario al vero che il presumere che i propugnatori dell’ipotesi
spiritica affermino il loro punto di vista in base a un «atto di fede».
Tutto il contrario: la forza di espansione del movimento spiritico
consiste precisamente nel fatto ch’esso ha bandito per sempre gli
«atti di fede», fondandosi esclusivamente sui fatti, sulle induzioni e
sulle deduzioni dai fatti, e sulla convergenza delle prove; né più né
meno di ciò che avviene in qualunque altra branca dello scibile.
Quanto allo scrivente, egli ebbe sempre una sorta di «fobia» per gli
atti di fede; il che traspare dai suoi scritti, i quali sono sempre sulla
base dei fatti e delle deduzioni dai fatti.
Siamo pervenuti alfine alle conclusioni del paragrafo del
Sudre; conclusioni che valgono tutto il resto. Egli infatti osserva: «E
così avviene che odiernamente lo spiritismo così detto scientifico,
inaugurato dal Delanne, può considerarsi fallito; dimodoché per la
massa dei credenti, non rimane più che il vecchio spiritismo di Allan
Kardec; che d’altronde, non è pernicioso in sé, visto che provvede
agli afflitti delle illusioni consolatrici». Presumibilmente, le vane
illusioni di cui parla il Sudre, debbono riferirsi alle proprie speranze
deluse in merito allo spiritismo scientifico di cui si attendeva il
fallimento; ma che in realtà non è mai stato tanto vitale come
odiernamente. Si vede ch’egli contempla le fasi evolutive della nuova
«Scienza dell’Anima» dalla «specola» caliginosa dei propri
preconcetti antispiritici.
E basta di questo paragrafo; ma se si considera che ho dovuto
scrivere non poche pagine per confutare tutte le inesattezze in esso
contenute, deve riconoscersi che avevo ragione quando dissi che il
confutare le affermazioni sbagliate contenute nel libro del Sudre, era
un’impresa materialmente impossibile. Ne consegue che data
l’esistenza di questa inattesa, quanto insuperabile difficoltà (tanto
inattesa che è la prima volta che mi avviene d’incontrarla), mi sono
chiesto quale fosse la questione teoricamente sostanziale del
dibattito, ed avendo concluso che tale risulta la discussione intorno
alle prove d’identificazione spiritica, mi accingo ad esercitare la mia
critica sulle obbiezioni del Sudre in proposito.
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