Page 42 - Per la difesa dello Spiritismo
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concludersi in senso diametralmente opposto. Ne deriva che dal
          punto di vista scientifico, ci si dovrebbe limitare ad affermare che
          nelle circostanze ambigue di cui si tratta, si è tenuti ad optare per la
          «meno lata ipotesi», che nel nostro caso è la metagnomia. E fin qui,
          tutti d’accordo.
                 Ciò spiegato in linea di massima, passo ad illustrare l’asserto
          esposto, dimostrando sulla base dei fatti per quali motivi debba
          concludersi che tutto concorre a dimostrare come una percentuale
          notevole di presunti casi di metagnomia (o criptestesia, che dir si
          voglia),   non   risultino   effettivamente   tali;   per   quanto   non   cessi
          dall’essere scientificamente legittimo di escludere inesorabilmente i
          casi incerti dal novero delle prove d’identificazione spiritica.
                 L’incidente dianzi riportato del non riconoscimento di miss
          Warner da parte della personalità medianica di Giorgio Pelham, mi
          fornirà un buon esempio a schiarimento della tesi sostenuta.
                 Nell’incidente in discorso si contengono infatti gli elementi
          richiesti   onde   dimostrare   com’esso   -   da   una   parte   -   risulti
          inconfutabilmente   spiritico,   e   -   dall’altra   –   come   pure   restando
          incrollabilmente tale, avrebbe dovuto classificarsi tra gli incidenti
          spiegabili   con   la   metagnomia   qualora   fossero   venute   a   mancare
          talune circostanze di fatto collaterali.
                 E le circostanze collaterali che lo rendono invulnerabile sono
          i trenta casi di riconoscimento dei propri amici viventi da parte della
          personalità   medianica   di   Giorgio   Pelham.   Qualora,   invece,
          l’incidente del non riconoscimento di miss Warner fosse risultato un
          incidente isolato, gli oppositori avrebbero potuto invocare la nota
          ipotesi della «telepatia à còtée», secondo la quale i sensitivi in genere
          leggono   facilmente   nelle  subcoscienze  dei   consultanti,   e   molto
          difficilmente nella  mentalità cosciente  dei medesimi; per cui nel
          caso di miss Warner avrebbe dovuto dirsi che la medium in trance,
          personificando lo spirito di Giorgio Pelham, non aveva potuto carpire
          i ragguagli che si richiedevano per mistificare il prossimo, perché i
          consultanti li avevano in mente; che se non vi avessero pensato,
          allora   la   medium   sarebbe   pervenuta   a   ricavarli   dalle   loro
          subcoscienze.   Per   vero   dire   ,   non   è   chi   non   vegga   come   tale


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