Page 46 - Per la difesa dello Spiritismo
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induttiva mirabile in favore dell’interpretazione spiritica dei fatti; e
ciò par la considerazione che nell’ipotesi che l’informatore della
veggente fosse lo «spirito del defunto», tutto concorre a far
presumere che l’immagine pittografica erronea percepita dalla
veggente, fosse realmente trasmessa dal defunto quale ultimo suo
ricordo del momento fatale in cui coricatosi sul fianco destro e
addormentatosi, passò dal sonno alla morte. Ed è logico il
presumerlo per le seguenti considerazioni: In primo luogo, perché il
coricarsi su di un fianco è la posizione naturale assunta da chiunque
si disponga a dormire; in secondo luogo, perché quando
sopraggiunsero i moti spasmodici dell’agonia, in forza dei quali il
corpo del defunto finì per assumere la posizione supina (che è la
posizione di equilibrio stabile in cui finisce per irrigidirsi un corpo
agitato da moti convulsivi), quando ciò avvenne, è ovvio il
presumere che il morente si trovasse in condizioni comatose, e in
conseguenza, ch’egli non se ne ricordasse come «spirito». Niente
pertanto di più naturale ch’egli per tre volte di seguito abbia
trasmesso alla sensitiva l’immagine pittografica del proprio cadavere
giacente sul fianco destro con una gamba ripiegata, immagine
veridica dell’ultimo suo ricordo terreno.
Ne deriva che se si accoglie tale versione dei fatti (che è
l’unica verosimile, nonché capace di spiegarli), il triplice errore di
visualizzazione in cui cadde la sensitiva, si converte in un’ottima
prova in favore della tesi sostenuta, che è quella di un probabile
intervento estrinseco anche in numerosi casi di «metagnomia tattile».
* * *
Un terzo esempio in favore della tesi medesima, me lo
fornisce un altro caso assai noto , il quale destò grande interesse
all’epoca in cui si svolse, e che venne da me riportato per esteso nella
monografia sugli «Enigmi della Psicometria». Il relatore-protagonista
è il ricco banchiere australiano Hugh Junor Browne, il quale ebbe la
sventura di perdere i suoi due figli durante una «crociera» da essi
intrapresa, sul loro «Yacht», lungo le coste di Melbourne. Non
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