Page 44 - Per la difesa dello Spiritismo
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(1914, p. 97, e 1916, p. 130).
Il giorno 18 marzo 1914, il signor Mirault, residente a Cours-
les-Barres (Cher), avvertiva il dott. Osty che da oltre quindici giorni
si ricercava inutilmente un vecchio di nome Lerasle, il quale dopo
essere uscito di casa per la consueta passeggiata, non aveva più fatto
ritorno. I parenti e gli amici prima, quindi ottanta persone radunate
dal sindaco, avevano perlustrato metodicamente e per più giorni di
seguito i dintorni, senza risultato alcuno. In tali contingenze, il signor
Mirault inviava al dott. Osty un fazzoletto di foulard appartenuto al
vecchio, pregandolo di consultare in proposito una delle sue
sonnambole chiaroveggenti. Il dott. Osty consegnò il fazzoletto a
Mad. Morel, senza nulla specificarle. La sonnambola descrisse
minuziosamente la persona del vecchio scomparso, la guisa in cui era
vestito, la località in cui risiedeva, il cammino da lui percorso nella
foresta il giorno della sua scomparsa, dichiarando infine di vederne il
cadavere giacente nel bosco, vicino ad un ruscello, circondato da folti
cespugli. Si organizzarono nuove ricerche in base ai ragguagli forniti
dalla sonnambola, e quasi subito venne scoperto il cadavere del
vecchio Lerasle. Tutto ciò che la sonnambola aveva affermato o
descritto risultò scrupolosamente vero, fatta eccezione di un
particolare: essa aveva visto il cadavere «coricato sul fianco destro,
con una gamba ripiegata», laddove in realtà giaceva supino, con le
gambe distese. Nelle tre consultazioni avute con la sonnambola, tale
visione ricorse tre volte in guisa identica; e nella seconda
consultazione, la sonnambola aveva aggiunto questi ragguagli: «Egli
non s’inoltra molto nella foresta... Si sente malato, si corica, e
muore».
Tale triplice visualizzazione erronea, unitamente all’ultima
frase citata, sono da rilevarsi per la loro grande portata teorica; come
mi accingo a dimostrare.
Rilevo anzitutto come l’episodio esposto risulti un caso
classico di metagnomia vera e propria, in cui non si avvertono indizi
apparenti d’interventi estrinseci. Tuttavia non appena si voglia
indagare quale sia la modalità di metagnomia più rispondente alla
spiegazione del caso stesso, si rimane perplessi e imbarazzati,
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