Page 39 - Per la difesa dello Spiritismo
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nuova obbiezione avversaria senza confutarla a fondo.
                 Proseguendo nell’analisi dei paragrafo considerato, rilevo che
          il Sudre così continua: «Ma gli spiritisti non accecati dal fanatismo e
          forniti di una coltura scientifica sufficiente, rinunciano a trovare nei
          fatti prove cruciali». Ecco, se si tratta di «prove cruciali» nel senso di
          «prove assolute», allora è vero ch’essi vi rinunciano; giacché, come
          tutti sanno, esigere la «prova assoluta» in qualsiasi branca dello
          scibile, o in qualsiasi contingenza della vita, significa pretendere
          l’assurdo e l’impossibile. Comincino gli oppositori a darci la «prova
          assoluta»   di   quanto   affermano   in   senso   negativo.   Essi   non   lo
          possono, e noi non lo possiamo, come nessun rappresentante della
          scienza ufficiale potrà mai fornire la «prova assoluta» di nulla; e ciò
          per   la   buona   ragione   che   noi   medesimi,   povere   «individualità
          condizionate» esistiamo nel «relativo», e nulla quindi ci sarà dato
          mai di poter affermare in termini di assoluta certezza. Ma se invece
          il Sudre, con l’espressione in esame, intende riferirsi alle prove
          scientificamente sufficienti onde legittimare una data ipotesi, allora
          egli ha torto, poiché gli spiritisti «forniti di una coltura scientifica
          sufficiente», sono del parere del professore Hyslop, il quale «era
          fornito   di   una   coltura   scientifica   sufficiente»,   ed   affermò
          solennemente   tale   verità   in   questi   termini:   «Non   esiste   altra
          spiegazione   razionale   dei   fatti   che   l’ipotesi   della   sopravvivenza
          umana;   e   le   prove   cumulative   che   convergono   in   suo   favore
          appariscono a tal segno incrollabili, che io non esito a dichiarare che
          le   prove   che   la   convalidano   sono   in   tutto   equivalenti,   ed   anzi
          risultano   superiori   a   quelle   che   convalidano   la   teoria
          dell’evoluzione». (Contact with the Other World, p. 328).
                 Il Sudre, infine, aggiunge: «Come Myers, come Geley, essi
          richiedono l’atto di fede necessario a un sistema metafisico edificato
          con l’ausilio di scienze estranee alla metapsichica, ed anzi addirittura
          con l’ausilio di postulati morali». Ora io ignoro a che cosa egli alluda
          quando nomina Myers e il dottor Geley; ed osservo in proposito che
          quando si citano autorità di tal natura in favore della propria tesi, si è
          tenuti a riportare le opinioni dei nominati; in caso diverso i nomi
          autorevoli invocati appariscono più che altro un ripiego retorico.


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