Page 216 - Per la difesa dello Spiritismo
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marito nella calligrafia che le fu propria, messaggi che ben sovente
          risultarono   scritti   in   lingua   francese,   conforme   alla   di   lei
          specialissima consuetudine durante la vita. Al qual proposito giova
          ricordare come la medium ignorasse totalmente la lingua francese.
          Né   bisogna   trascurare   la   memorabile   prova   d’identità,   ch’essa
          forniva al marito materializzando un facsimile perfetto della cuffia
          merlettata da lei portata durante l’infermità che la trasse alla tomba.
                 Per   il   momento   io   riporto   questi   mirabili   incidenti
          d’identificazione spiritica all’unico scopo di far rilevare come per sé
          stessi   risultino   già   una   prova   risolutiva   in   dimostrazione
          dell’impossibilità della frode da parte della medium. Ed ove poi si
          consideri come gli incidenti in discorso si estrinsecassero in piena
          luce, mentre il Livermore teneva ambo le mani della medium,
          allora  dovrà  convenirsi  come  anche  in questa  circostanza  venga
          raggiunta   la  certezza   assoluta  in   merito   alla   loro   genesi
          positivamente supernormale.
                 E in merito all’accennato fenomeno della «scrittura diretta»,
          non   sarà   vano   il   domandarsi:   Che   pensarne   di   una   mano
          materializzata   la   quale   scrive   un   messaggio   su   cartoncini
          contrassegnati   dal   Livermore,   rischiarata   da   un   globo   di   luce
          medianica, mentre lo sperimentatore e la medium contemplano il
          fenomeno scambiandosi le loro idee, e le mani della medium sono
          strette in quelle del Livermore? Si noti che nelle circostanze della
          «scrittura   diretta»   non   si   trattava   quasi   mai   di   un   fantasma
          materializzato, bensì di una semplice mano visibilissima, la quale
          terminava al polso in una nubecola di ectoplasma. E in una di tali
          circostanze il Livermore osserva: «Solo per breve tempo la mano
          scrivente rimase normalmente conformata;  quindi si ridusse a un
          ammasso di sostanza oscura, minore alquanto per le proporzioni
          a una mano normale; tuttavia continuava a dirigere la matita, e
          quando giunse in fondo al cartoncino, lo rivoltò, cominciando da
          capo». Chi oserebbe sostenere che un fenomeno simile, in ambiente
          illuminato,   con   le   mani   della   medium   controllate   dallo
          sperimentatore, risulti suscettibile di essere ottenuto con la frode?
                 E non sono da trascurare i fenomeni fonici, così frequenti


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