Page 214 - Per la difesa dello Spiritismo
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fuoco; è indubitabile, dico, che un fantasma il quale compie siffatti
          prodigi, dimostra in modo razionalmente certo la propria identità di
          fantasma materializzato, rendendo superflue ed inutili le inchieste
          sulla   moralità   dell’innocente   giovinetta   quindicenne   con   cui   si
          estrinsecava,   o   sulle   speciali   predisposizioni   allucinatorie   dei
          convenuti   (visto   che   la   lastra   fotografica   non   è   suscettibile   di
          allucinarsi).

                                         * * *


                 Passando  al   caso   di   «Estella   Livermore»,   osservo   che   le
          prove della sua genesi supernormale, quali emergono dalle modalità
          con   cui   si   svolsero   i   fatti,   risultano   anche   più   meravigliose   ed
          esuberanti di quelle già tanto straordinarie ed esuberanti riguardanti
          la «Katie King».
                 Noto   anzitutto   che   le   manifestazioni   del   fantasma
          materializzato di Estella Livermore perseverarono cinque anni, in
          una successione di 388 sedute; che gli sperimentatori furono quattro:
          Carlo Livermore, il di lui fratello, il cognato Mr. Groute, e il dottore
          John   F.   Gray;   che   i   tre   ultimi   testificarono   per   iscritto   sulla
          scrupolosa esattezza delle relazioni pubblicate dal primo, mentre
          Robert Dale Owen ne testifica per conto suo, dopo avere conversato
          a lungo con lo stesso Livermore e il dottor John F. Gray. Tutto ciò dal
          punto   di   vista   della   serietà   degli   sperimentatori   e   del   relatore
          principale dei fatti.
                 Dal punto di vista delle condizioni di ambiente in cui si
          svolsero le manifestazioni, giova rilevare anzitutto che le medesime
          si estrinsecavano quasi sempre in luce, la quale, in linea eccezionale
          consisteva nella luce irradiata da fiammiferi di cera o da una lanterna
          cieca, e in via consueta consisteva nella luminosità supernormale
          emessa   da   grossi   globi   medianici,   luminosità   sufficiente   per
          distinguere le venature dello zoccolo di marmo di uno specchio
          collocato   in  fondo   alla   camera.   Rilevo   inoltre   che   il   Livermore
          teneva   costantemente  ambo   le   mani  della   medium;   ciò   che
          costituisce il migliore sistema di controllo immaginabile, il quale è


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