Page 215 - Per la difesa dello Spiritismo
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ben diverso dal controllo esercitato in due, poiché in queste ultime
          contingenze,   e   quando   si   esperimenta   nell’oscurità,   l’uno   dei
          controllori non è mai ben sicuro della mano affidata alla sorveglianza
          dell’altro. Si aggiunga infine che il Livermore, il quale sperimentava
          quasi sempre in casa propria, chiudeva a chiave la porta dello studio,
          togliendone la chiave e ponendosela in tasca; mentre lo scettico Mr.
          Groute,   apponeva   i   sigilli   alla   porta   e   alla   finestra,   e   in   una
          memorabile seduta che valse finalmente a scuotere il suo scetticismo
          ed a convincerlo, egli volle controllare ambo le mani dello stesso
          Livermore.
                 Osservo   che   le   condizioni   di   esperimentazione   indicate,
          bastano da sole a dimostrare in guisa razionalmente certa l’assoluta
          impossibilità   della   frode,  visto   che   una   medium   a   cui   lo
          sperimentatore tiene ambe le mani in ambiente costantemente
          illuminato, si trova nell’assoluta impossibilità di frodare. Stando
          le   cose   in   questi   termini,   potrei   arrestarmi   a   questo   punto   e
          concludere; sennonché preferisco andare a fondo, contribuendo prove
          ad esuberanza, e ciò in quanto il caso in esame risulta siffattamente
          importante dal punto di vista teorico, che potrebbe bastare da solo a
          determinare il trionfo dell’ipotesi spiritica.
                 E qui debbo dichiarare che all’atto di procedere alla scelta
          degli episodi meglio indicati onde provare l’impossibilità della frode
          nel caso in esame, mi trovo seriamente imbarazzato nel non facile
          còmpito di sceglierli, giacché la messe risulta troppo abbondante. E
          pertanto a me non rimane che invitare il mio critico a voler rileggere
          attentamente i brani di relazioni da me riportati, visto che non mi sarà
          possibile accennare che a pochi incidenti del genere.
                 Per ciò che si riferisce alle prove d’identificazione personale
          fornite dai fantasmi di Estella e di Beniamino Franklin, ricorderò che
          quest’ultimo, per le sembianze e l’atletica complessione, apparve
          identico al ritratto originale che di lui si conserva nella sua città
          natale, e che la forma di Estella apparve a sua volta in sembianze di
          perfetta identità spiritualizzata, sembianze incorniciate nella massa
          lassureggiante   dei   lunghissimi   suoi   capelli   biondi;   al   che   deve
          aggiungersi   l’altra   prova  mirabile   dei   lunghi   messaggi   dettati   al


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