Page 211 - Per la difesa dello Spiritismo
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sottintendano i «sistemi teorici», anche assoluti, di cui parla il
secondo; ciò che potrebbe indurre qualcuno a concluderne che se
l’appunto critico del primo non riguarda affatto l’opera mia, quello
del secondo appare invece non molto dissimile dal mio metodo
d’indagine.
Stando le cose in questi termini, ritengo opportuno il rilevare
che se in merito all’opera del Sudre, il quale trovandosi di fronte a
insormontabili difficoltà teoriche, è costretto a inventare sequele
d’ipotesi supplementari, dando luogo alla creazione di un autentico
«sistema teorico assoluto», se per l’opera del Sudre - dico - può
affermarsi ch’essa è passibile dell’appunto critico esposto, così non
può dirsi dell’opera mia, in quanto non trovandomi imbarazzato da
difficoltà teoriche insormontabili, io non ebbi mai bisogno
d’inventare ipotesi supplementari arbitrarie, bastando ai miei fini la
semplice «ipotesi da lavoro» da me propugnata, con la quale si dà
ragione mirabilmente di tutta la casistica metapsichica, animica e
spiritica. Resta inteso, pertanto, che l’appunto critico sopra riferito
colpisce esclusivamente coloro che per liberarsi da incombenti
difficoltà teoriche, si affidano alle ali della fantasia; ma non riguarda
affatto lo scrivente, il quale non propose sistemi di ipotesi gratuite, e
tanto meno si affidò all’estrema risorsa delle «speculazioni a
concatenazione senza fine», limitandosi invece di propugnare una
sola «ipotesi da lavoro», conforme ai metodi d’indagine scientifica;
ipotesi emergente spontanea dai fatti, nonché l’unica capace di dare
ragione dell’intero complesso della fenomenologia contemplata.
Con ciò ritenendo chiarito il punto essenziale delle critiche a
me rivolte, passo a commentare alcune frasi dell’articolo in discorso,
le quali mi offriranno occasione di chiarire altre circostanze di fatto
rivestenti non lieve importanza teorica in rapporto alla giusta
valutazione della casistica metapsichica. Il mio critico osserva:
«Con la scorta di uno scarso materiale di fatti (molto scarso,
se si vuole tener conto di quanto è effettivamente provato e ben
provato), il volersi avventurare in una spiegazione assoluta risulta
ugualmente temerario da un lato come dall’altro della barricata...
Réné Sudre ritiene che tutto debba spiegarsi con la potenzialità,
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