Page 170 - Per la difesa dello Spiritismo
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parlano, allorché si rimane convinti circa la loro individualità. In una
          di tali circostanze, in cui si materializzò la personalità di un Turco (il
          quale   era   famigliare   agli   altri   sperimentatori),   io   ebbi   modo   di
          leggere chiaramente nel di lui volto i sentimenti che lo animavano
          allorquando rilevò nel mio proprio volto l’espressione di lieto stupore
          in   me   prodotta   dalla   sua   apparizione.   Egli   era   venuto   a   me,
          inchinandosi e salutandomi in turco con queste parole: “Chokyash
          Lebistan!”. Avvedendosi che io non avevo compreso, ripeté con
          enfasi la medesima frase, sorridendomi amabilmente. Noi polacchi
          nutriamo sensi di grande simpatia per la nazione turca; dimodoché
          nulla comprendendo delle sue parole, io risposi esclamando: “Viva la
          Turchia!”.   Mi   avvidi   subito   ch’egli   aveva   compreso,   poiché   mi
          sorrise di nuovo, gli occhi suoi brillarono di vivida gioia, ed applaudì
          battendo le mani. Dopo di che, mi fece un grande inchino, e si ritirò.
          La   mia   cortesia   gli   aveva   procurato   un   istante   di   soddisfazione
          patriottica.   Io   presi  subito   nota   foneticamente   della   frase   da   lui
          pronunciata; e il domani mi recai da persona che conosceva la lingua
          turca per farmela  tradurre,  riscontrando che  la  frase  significava:
          “Viva la Polonia!”.
                 «La   più   rara   e   probabilmente   la   più   elevata   forma
          materializzata conseguita dal Kluski, forma ch’io vidi due volte, è
          una   figura   solenne   di   vecchio   completamente   luminoso.   Lo   si
          direbbe un faro di luce. Mi si disse che è un visitatore frequente del
          circolo. La luce che irradia dal suo corpo è abbastanza intensa per
          illuminare tutti gli sperimentatori, ed anche i più lontani oggetti della
          camera. I centri di maggiore luminosità sono in lui la regione del
          cuore e le palme delle mani.
                 Nelle sedute con Kluski il tavolo medianico, dietro il quale
          giace il medium, è posto in un angolo della camera. Quel fantasma
          apparve nel mezzo alla camera, a una certa distanza da noi; portava
          in testa un cappello conico e indossava una lunga toga, con numerosi
          ed ampi drappeggiamenti. Egli si avanzò verso di noi con passo
          maestoso, mentre la toga si svolgeva a lui da tergo sul pavimento.
          Designò con la mano un grande triangolo in aria, e cominciò a
          parlare con voce solenne e profonda. Si soffermò per circa dieci


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