Page 175 - Per la difesa dello Spiritismo
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stato delle cose.
                 Deve riconoscersi, nondimeno, che l’errore in cui cadono gli
          odierni sperimentatori, per quanto dipenda da una superficiale analisi
          dei fatti, è in certo modo giustificabile, in quanto i fatti da essi
          investigati   dimostrano   precisamente   quel   tanto   e   nulla   più.   Ne
          consegue   che   in   base   a   «quel   tanto»   essi   avrebbero   ragione   di
          concludere che i fenomeni di materializzazione da essi osservati,
          erano   consecutivi   a   una   facoltà   supernormale   inerente   alla
          subcoscienza umana; facoltà che in date circostanze aveva il potere
          di sottrarre sostanza somatica al proprio organismo (ectoplasmia),
          per obbiettivarla e plasticizzarla seguendo le direttive del pensiero
          subcosciente   del   medium   (ideoplasia),   e   qualche   volta,   per
          organizzarla a propria immagine e somiglianza (materializzazioni).
          Conclusioni che indubbiamente contengono una parte cospicua di
          verità;   giacché,   come   disse   Giuseppe   Mazzini:   «La  Verità   è   un
          prisma a molte faccie, e l’errore consiste nel contemplarne alcune,
          illudendosi   di   contemplarle   tutte».   Ora   è   precisamente   in
          quest’ultima   illusione   che   consiste   l’errore   in   cui   cadono   gli
          oppositori, giacché nessuno si è mai sognato di contestare l’esistenza
          dei fenomeni Animici, i quali, nondimeno, rappresentano un solo lato
          del   Prisma-Verità,   di   cui   l’altro   lato   è   costituito   dai   fenomeni
          Spiritici; mentre il complesso dei fenomeni stessi deriva da un’unica
          causale, che è lo «Spirito umano», il quale se agisce da «incarnato»
          provoca i fenomeni Animici, e se opera da «disincarnato» determina i
          fenomeni   Spiritici.   Stando   così   le   cose,   è   ovvio   che   debbasi
          riscontrare perfetta identità sostanziale tra i fenomeni Animici e
          quelli Spiritici, salvo le limitazioni che all’Animismo derivano dal
          fatto dell’impossibilità per il medium o il sensitivo di trascendere
          la propria individualità; ciò che offre il modo agli indagatori di
          sceverare   le   manifestazioni  Animiche   da   quelle   Spiritiche:   e   il
          presente lavoro dimostra che tale impresa è facile. Ne consegue che
          fino a quando gli estremisti dei due campi persisteranno a voler tutto
          spiegare sia con l’ipotesi Animica, sia con l’ipotesi Spiritica, non
          perverranno ad altro che a rendere intricato ed insolubile un quesito
          chiarissimo nella sua duplice fase di estrinsecazione.


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