Page 137 - Per la difesa dello Spiritismo
P. 137

materializzato e seduto a me di fronte per un’ora e un quarto di
          seguito». (Sargent; p. 67).
                 - Novembre 29, 1861 - «Oltre la medium e me, assiste alla
          seduta mio fratello. Condizioni sfavorevoli; imperversa un uragano
          con pioggia e lampi.
                 Non appena fatta l’oscurità, vedemmo sorgere dal suolo una
          grossa luce spiritica. Infilai subito un guanto, e mio fratello fece
          altrettanto Allora la luce venne a posarsi nel concavo della mia mano
          inguantata, dandomi modo di constatare come in essa si contenesse
          una mano femminea. Essendo venuta ripetute volte a me, ebbi tutto
          l’agio di afferrare e palpare diligentemente, in ogni sua parte, quella
          mano spiritica. Si noti che con l’altra mano io tenevo strette ambe le
          mani della medium.
                 Si manifestò quindi il bimbo defunto di mio fratello, che a
          sua volta venne a stringermi la mano, la quale poco dopo venne
          afferrata da una terza mano grossa e maschia; presumibilmente del
          dott. Franklin, che me la strinse e me la scosse tanto vigorosamente
          da scuotermi con essa il corpo intero.
                 Toccò pure a mio fratello di sentirsi stringere la mano da
          quelle mani.
                 Da   notarsi   come   nello   spazio   di   pochi   minuti,   tre   mani
          differentissime per forma e dimensioni venissero successivamente a
          porsi nelle nostre, in guisa da permettere d’identificarle come segue:
          la prima quale una mano femminea, la seconda quale una mano di
          bimbo, la terza quale una mano d’uomo adulto e robusto; ciascuna
          contraddistinta   dalle   rispettive   caratteristiche   di   raffinatezza,   di
          debolezza e di forza.
                 Dietro mia richiesta, la porta a due battenti si spalancò e si
          rinchiuse ripetute volte con violenza straordinaria». (Sargent; p. 68).
                 - Novembre 30, 1861 - «Seduta in casa mia. Come sempre,
          ebbi cura di chiudere a doppio giro la porta. Condizioni favorevoli: il
          tempo è bello e freddo.
                 Non appena fatta l’oscurità, si fecero udire poderosi colpi sul
          tavolo, seguiti dallo scoppiettio elettrico, ma non comparvero luci.
          Venne dettato: “Questa sera riusciremo” ... A un dato momento mi si


                                         137
   132   133   134   135   136   137   138   139   140   141   142