Page 131 - Per la difesa dello Spiritismo
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suolo, la porta fu scossa violentemente, le imposte si alzarono e si
          abbassarono   ripetute   volte;   insomma   ogni   cosa   nella   camera
          agitavasi. Alle nostre domande si rispondeva con poderosi colpi
          battuti sulla porta, sulla finestra, nel soffitto, sopra il tavolo, un po’
          dovunque. Ci si disse che il fenomeno era dovuto all’intervento di
          potenti   spiriti   la   cui   presenza   era   necessaria   onde   predisporre
          l’ambiente a manifestazioni d’ordine più elevato.
                 A noi da tergo cominciò a formarsi e innalzarsi una sostanza
          simile   a   garza,   accompagnata   dal   solito   fruscìo   di   veste   serica,
          mentre simultaneamente uno strepito analogo a scoppiettio elettrico
          si andava facendo sempre più intenso e vigoroso.
                 Una figura di donna girò intorno al tavolo, si avvicinò, mi
          toccò... Col mezzo dei picchi, mi si invitò a guardare oltre la sorgente
          luminosa,   e   conformandomi   all’invito,   vidi   apparire   un   occhio
          umano.   Subito   la   sorgente   di   luce   si   allontanò   seguita   dallo
          scoppiettio, e allontanandosi riacquistò lo splendore perduto. Tornò
          allora   al   posto   di   prima,   permettendomi   di   scorgere   una   mano
          femminea, dall’apparenza normale, intenta a manipolare la garza già
          mutata di forma, per indi afferrarne un lembo e sollevarlo. Con un
          fremito di gioia indescrivibile, da quel lembo scoperto mi si rivelò la
          parte superiore del volto di mia moglie, e più precisamente la fronte e
          gli   occhi   dall’espressione   perfetta...   Disparve,   riapparve
          ripetutamente, e ad ogni volta mi si rivelava in guisa più completa
          assumendo espressione di serena beatitudine. La richiesi di un bacio,
          e con mio vivo stupore e diletto, essa mi avvolse intorno al collo il
          suo   braccio   scoccando   sul   mio   labbro   un   bacio   sonoro,   reale,
          palpabile, previa interposizione di una sostanza simile a garza. Indi
          portò la sua testa a contatto con la mia, mi ravvolse nei lussureggianti
          suoi capelli, e reiterò baci e poi baci, di cui la eco risuonava distinta
          per la camera.
                 Dopo   di   che,   la   sorgente   di   luce   venne   portata   a   metà
          cammino tra di noi e il muro, il quale distava circa dieci piedi. In pari
          tempo   si   accentuò   lo   scoppiettio   elettrico   e   in   proporzione
          s’intensificò la luce, in guisa da rischiarare completamente l’angolo
          della camera e rivelare al mio sguardo, in tutta la sua pienezza, la


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