Page 106 - Per la difesa dello Spiritismo
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avvenuta il giorno 2 gennaio. Tale fenomeno impressionò
grandemente noi tutti; per cui domandiamo ansiosamente
schiarimenti in proposito all’esperienza vostra.
Dopo una lunga malattia, aggravata da un attacco d’influenza
gastrica, nostra madre venne a morire per debolezza di cuore... Verso
le ore sette della sera fatale, l’inferma, in condizioni comatose,
aperse la bocca; e da quel momento noi tutti osservammo una densa
nubecola bianca che si adunava al di sopra del suo capo, allungandosi
fino alla testata del letto. Fuoriusciva dal capo, ma si condensava
maggiormente dal lato opposto del letto. Stava sospesa in aria come
una densa nube di fumo bianco, che talvolta appariva così opaca da
impedirci di vedere la spalliera del letto; ma variava continuamente
di densità, per quanto non ci accorgessimo quasi che in quella
nubecola esistesse del movimento. Con me si trovavano presenti altre
cinque sorelle, e tutte vedevamo distintamente il fenomeno
straordinario. Giunsero quindi mio fratello e mio cognato, che a loro
volta poterono osservarlo come noi. Una luminosità blu rischiarava
l’ambiente, e a tratti scattavano vivide scintille di luce giallognola.
Osservammo che la mandibola inferiore della moribonda aveva
continuato ad aprirsi lentamente. Per alcune ore non vi furono
variazioni notevoli nel fenomeno, fatta eccezione di un’aureola di
raggi luminosi giallognoli intorno al capo della morente. Contammo
sette di tali raggi, i quali variavano continuamente per la lunghezza,
che si estendeva dai dodici ai venti pollici. Verso la mezzanotte tutto
si dissipò, per quanto la mamma non sia morta che verso le 7 del
mattino. Alle ore 6 e un quarto del mattino stesso, una mia sorella
che stava prendendo riposo in altra camera, udì una voce che le
sussurrò: “Ancora un’ora di vita! Ancora un’ora!”. Si alzò
impressionata, e venne ad assistere agli ultimi momenti della
mamma, la quale effettivamente esalò l’ultimo respiro un’ora e due
minuti dopo che mia sorella aveva udito la voce premonitoria... Noi
rendiamo vive grazie a Dio il quale volle concederci di assistere alla
dipartita di un anima, togliendo alle nostre lagrime l’amarezza di un
addio senza ritorno... ».
Il caso esposto risulta teoricamente molto interessante.
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