Page 48 - Un fisico in salotto
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La propulsione a reazione
Uno dei principi fondamentali della fisica è conosciuto come Principio di azione e
reazione. Esso è di solito brevemente enunciato così: a ogni azione corrisponde
una reazione uguale e contraria.
Con questo intendiamo dire che se un certo corpo esercita una certa forza su un
altro corpo, quest’ultimo sicuramente esercita una forza uguale e contraria sul primo.
Ce ne possiamo accorgere quando spingiamo il bottone per chiamare l’ascensore
che ci porterà a casa dei nostri ospiti: noi esercitiamo una certa forza sul bottone e il
bottone esercita una forza uguale e contraria sul nostro polpastrello, che infatti risulta
leggermente deformato!
Durante le vacanze invernali, ci troviamo ad ammirare lo stupendo paesaggio che si
vede stando nel mezzo di un laghetto ghiacciato. Una motoslitta ci ha portato laggiù e
noi ci avviamo per una passeggiata. Ci rassicura il fatto che il ghiaccio è ben
compatto e non rischiamo di sprofondare nelle acque gelide sottostanti ma, con
nostra (sgradita) sorpresa, ci accorgiamo di non riuscire a muoverci: la superficie
del ghiaccio è durissima, scivolosa e non riusciamo a creare nessun attrito che ci
consenta di camminare.
Per la motoslitta che ci ha portato laggiù, e che poi se ne è andata via, non ci sono
stati problemi. Infatti, questa è dotata di una cinghia rotante che, di volta in volta,
scava alcuni solchi nel ghiaccio consentendole di avanzare.
Ma per noi i problemi ci sono, eccome! Non abbiamo modo di intaccare il
ghiaccio e non ci rimane che chiedere aiuto!
È sicuro che non abbiamo altra scelta? Se il nostro cellulare non ha campo e
nessuno può ascoltarci anche se gridiamo, siamo costretti a passare il resto della
nostra vita su quel lago? O magari aspettare l’estate, quando il ghiaccio si è fuso, per
salvarci a nuoto? Non sembra una prospettiva molto allettante...
Per fortuna abbiamo con noi molti oggetti abbastanza pesanti. Per esempio la
giacca a vento, il mazzo delle chiavi di casa e dell’automobile e un termos pieno di
tè.
A questo punto, soffrendo un po’ di freddo, ci togliamo la giacca nella quale
abbiamo messo chiavi e termos e la lanciamo in una certa direzione: ci accorgeremo
di aver ‘magicamente’ acquistato una piccola velocità che ci farà arretrare
lentamente scivolando in verso opposto a quello del lancio, fino a raggiungere la
riva del lago.
Le cose in pratica non vanno esattamente così, nel senso che un po’ di attrito c’è
sempre; e a piccoli passi, molto cautamente, riusciamo a camminare sul ghiaccio
anche senza toglierci la giacca a vento. Ma abbiamo pensato a una situazione
estrema, con gli attriti veramente inesistenti, per renderci conto che abbiamo
trasformato la nostra persona in un motore a reazione, come quello di un jet o di
un’astronave!