Page 44 - Un fisico in salotto
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che la misura della velocità della luce di una stella fornisce sempre lo stesso
risultato sarebbe quella di ammettere l’esistenza dell’etere, con la Terra immobile
nell’etere stesso.
D’altra parte, se così fosse, non si osserverebbe alcun effetto di aberrazione
astronomica. Abbiamo dunque a che fare con due circostanze ovviamente
inconciliabili: la Terra dovrebbe essere contemporaneamente ferma e in movimento
rispetto all’etere. Evidentemente, ammettendo l’esistenza dell’etere, abbiamo
imboccato una strada sbagliata.
È anche vero che tutti questi problemi sono nati dai tentativi di spiegare
l’invariabilità della velocità della luce, che sfugge alla regola galileiana di
composizione delle velocità.
A questo punto non abbiamo che una via di uscita: la legge di composizione delle
velocità non può essere quella formulata da Galileo. Ci vuole Einstein!