Page 39 - Un fisico in salotto
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E se non usiamo il laser tascabile?


          Come si è arrivati, con Einstein, alla formulazione della Teoria della Relatività?
             Una  delle  prime  indicazioni  viene  dal  fatto  che  la  legge  galileiana  di
          composizione  delle  velocità  deve  essere  necessariamente  modificata  per  tenere
          conto  di  una  circostanza  sperimentale  di  fondamentale  importanza  e  cioè  che  la
          velocità della luce ha sempre lo stesso valore, comunque noi la misuriamo.

             In  effetti  il  valore  di  300.000 Km/s  è  quello  che  abbiamo  trovato  facendo  un
          esperimento con il nostro piccolo laser.
             Ora però vogliamo misurare la velocità della luce che proviene dalla Luna o dal
          Sole o dalle stelle.
             Per fare questo basta orientare l’apparato sperimentale di Fizeau in modo che sia
          allineato  con  il  corpo  celeste  che  vogliamo  considerare.  Possiamo  spostare  gli
          strumenti oppure deviare la luce proveniente dallo spazio con uno specchio, in modo

          da farla poi passare per gli interstizi della ruota dentata.
             Utilizzando come sorgente luminosa la Luna o il Sole, ci aspettiamo di ottenere lo
          stesso valore di 300.000 Km/s. Infatti sia la Luna che il Sole sono molto vicini alla
          Terra  e  se  ne  stanno  sempre  ‘fermi  là’,  a  circa  400.000  chilometri  oppure  a  150
          milioni di chilometri da noi rispettivamente: non c’è differenza con l’utilizzazione
          del laser che è fermo nel nostro laboratorio.

             La situazione è però diversa per le stelle che vediamo brillare di notte. Le stelle ci
          appaiono  ‘sempre  là’,  come  la  Luna  o  il  Sole  ma  ciò  è  dovuto  soltanto  alla  loro
          enorme distanza dalla Terra. In realtà esse si spostano a grande velocità rispetto a
          noi. Per esempio, la stella Vega, che è la stella più brillante della costellazione della
          Lira, si avvicina al sistema solare a una velocità di circa 21 Km/s.
             Con che velocità arriva a noi la luce emessa da Vega? Se valesse la composizione
          galileiana  delle  velocità  dovremmo  aspettarci  il  valore  di  300.021 Km/s, non c’è

          dubbio; tanto se pensassimo che è Vega ad avvicinarsi a noi quanto se pensassimo
          che siamo noi ad avvicinarci a Vega.
             Facciamo  infatti  questa  analogia:  supponiamo  di  riuscire  a  colpire  un  certo
          bersaglio  con  un  sasso  che  sappiamo  lanciare  a  30 Km/h.  Se  corriamo  a  7 Km/h
          verso il bersaglio, il sasso lo colpirà a 37 Km/h. Altrettanto, se siamo fermi ma è il

          bersaglio a correre verso di noi a 7 Km/h, anche in questo caso il sasso arriverà sul
          bersaglio  a  37 Km/h.  La  composizione  delle  velocità  si  ottiene  sempre  con  una
          somma (o una sottrazione) proprio come, tornando a un nostro vecchio esempio, ci
          sono i 3 Km/h di un passeggero da aggiungere ai 100 Km/h del treno per ottenere i
          103 Km/h del passeggero rispetto alla superficie terrestre.
             Invece, se eseguiamo sperimentalmente la misurazione della velocità della luce
          che proviene da Vega, troviamo ancora 300.000 Km/s.
             Ci  accorgiamo  dunque  che  la  velocità  della  luce  ha  sempre  lo  stesso  valore,

          indipendentemente  dal  moto  della  sorgente  rispetto  all’osservatore.  Per  questo
          motivo si dice in fisica che la velocità della luce è una costante universale.
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