Page 41 - Un fisico in salotto
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L’etere
È vero che le onde sulla superficie di un lago si propagano sempre alla stessa
velocità, indipendentemente da quella della sorgente che le emette; ma da chi si
intende misurata tale velocità? Prima abbiamo detto ‘da un signore vicino alla riva’
e forse, nella nostra mente, abbiamo immaginato un signore che è fermo rispetto alla
massa d’acqua del lago, magari su un pontile intento a pescare!
In altre parole, tutto il nostro discorso va bene perché abbiamo tacitamente assunto
di misurare la velocità rispetto all’acqua ferma del lago; altrimenti non è più vero
che le onde procedono alla stessa velocità, comunque le si osservi.
Lo si può vedere bene andando per mare su un veloce motoscafo: le onde sono
sempre le stesse, ma se si va contro il verso di propagazione delle onde, esse
arrivano e investono l’imbarcazione molto più velocemente di quanto non accada se
ci muoviamo nello stesso senso di propagazione.
Potremmo allora spiegare il fatto che la luce, da qualsiasi stella provenga, ha
sempre la stessa velocità? Sì, se noi, qui sulla Terra, fossimo nelle stesse condizioni
di quel signore di poco fa: e cioè fermi rispetto a un grande ‘oceano’ che riempie
tutto l’Universo e nel quale si propagano le onde luminose.
Si tratta allora di stabilire se questo ‘oceano’, che chiameremo etere, esiste
veramente; ed eventualmente di verificare che effettivamente noi siamo fermi rispetto
a esso.
Peraltro, agli inizi del Novecento, si pensava che l’etere dovesse effettivamente
esistere come mezzo di propagazione delle onde elettromagnetiche, appena scoperte.
Si pensava insomma che l’etere fosse, per così dire, il ‘supporto’ che consentiva alle
onde elettromagnetiche stesse di esistere. Ciò in analogia con le onde conosciute fino
ad allora come, per esempio, le onde acustiche che si propagano nell’aria. Sappiamo
bene che, se non ci fosse l’aria intorno a noi, non ci sarebbero suoni. Così pure le
onde del mare esistono perché quantomeno... c’è il mare a ospitarle!
Le onde elettromagnetiche sono invece completamente diverse dalle onde che
osserviamo nei mezzi materiali. Solo queste ultime hanno bisogno di un supporto.
Asserire che debba esisterne uno per le onde elettromagnetiche è solo... un
pregiudizio!
Talvolta ancora oggi il termine ‘etere’ compare nel linguaggio comune: si parla di
trasmissioni televisive ‘via cavo’ e di quelle ‘via etere’. Nulla ci vieta di esprimerci
così, tanto per capire se per vedere una certa trasmissione dobbiamo collegare il
nostro televisore a una centralina o a una antenna sul tetto; ma rimane il fatto che
l’idea dell’esistenza dell’etere è stata completamente abbandonata in fisica e si è
capito che le onde elettromagnetiche non hanno bisogno di alcun supporto per
propagarsi.
Possiamo renderci conto del perché l’ipotesi dell’esistenza dell’etere è
insostenibile.
Le ragioni più importanti derivano da queste considerazioni: l’etere dovrebbe
essere un mezzo assolutamente fermo in tutto l’Universo altrimenti, almeno in certe