Page 150 - Fisica per non fisici
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Figura 69. A un certo istante un passeggero P ha coordinate x,y,z rispetto alla superficie terrestre. Altrettanto, ha
          coordinate x’,y’,z’ rispetto al treno. Per esse vale ovviamente y’ = y e z’ = z; inoltre x’ = x – Vt.



              In essa è disegnato un sistema di riferimento Oxyz (che chiameremo brevemente

          sistema O) che immaginiamo sia solidale alla superficie terrestre. Possiamo pensare
          che  esso  rappresenti le  pareti  o  il  marciapiede  di  una  stazione  ferroviaria  nella
          quale, esattamente in O, si trova il capostazione.
              Inoltre  abbiamo  disegnato  un  secondo  sistema  di  riferimento O’x’y’z’  (che
          chiameremo  brevemente sistema  O’)  che  può  rappresentare  un  treno  che  viaggia

          lungo il binario a velocità V verso destra. A bordo del treno c’è poi un passeggero
          che abbiamo indicato schematicamente con un punto P.
              Nell’istante  nel  quale O’  transita  per O,  il  capostazione  fa  partire  il  suo

          cronometro. Vediamo allora che relazione c’è, istante per istante, fra le coordinate
          del passeggero P nei due sistemi di riferimento.
              Notiamo  dal  disegno  che  l’asse x’  giace  sulla  stessa  retta r  sulla  quale  giace
          l’asse x; inoltre gli assi y e y’ sono paralleli e così pure gli assi z e z’. E allora in
          queste  condizioni  è immediato  rendersi  conto  che  si  ha  sempre y  =  y’  e z  =  z’,

          indipendentemente da quale istante si considera.
              Tanto per fare un esempio, se P si trova a z’ = mezzo metro a destra rispetto alla
          linea mediana del vagone, esso si troverà sempre a z = mezzo metro a destra rispetto

          alla linea mediana della ferrovia.

          Quanto  alla  coordinata  lungo  la  retta r, è altrettanto immediato rendersi conto che
          l’ascissa x’  di P  è  uguale  a x meno  la  distanza d tra le due origini dei sistemi di
          riferimento. D’altra parte, tale distanza è uguale alla velocità del treno moltiplicata

          per il tempo t trascorso dal momento nel quale il capostazione ha fatto partire il suo
          cronometro  cioè Vt  (ricordiamoci  che  lo  ha  fatto  partire  nell’istante  nel  quale O’
          transitava per O). Dunque:



                                                     x’ = x – Vt                                          (60)
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